Questo è un viaggio che è anche un libro. È un'ovvietà, credo, dal momento che viaggi e libri sono la stessa cosa, solo che i prim...

San Sebastian, Donostia San Sebastian, Donostia

2018




Questo è un viaggio che è anche un libro.
È un'ovvietà, credo, dal momento che viaggi e libri sono la stessa cosa, solo che i primi li scrivi e i secondi li leggi - e nei primi trasformi i luoghi in parole, mentre nei secondi fai il contrario.
Ma quando ho deciso di partire per i Paesi Baschi, fregandomene che fosse novembre, fregandomene della pioggia quasi certa, l'ho fatto insieme alle pagine di Fernando Aramburu, che dà il nome di "Patria" a questo angolo estremo del territorio geografico spagnolo, addossato ai Pirenei ed affacciato su un mare impetuoso che è quasi oceano.

Ho sempre avuto questo vizio, di rimanere seduta in disparte ad osservare. E ho sempre avuto anche un altro vizio, che va di pari passo c...

I tramonti di Boston (un anno fa) I tramonti di Boston (un anno fa)

2018



Ho sempre avuto questo vizio, di rimanere seduta in disparte ad osservare.
E ho sempre avuto anche un altro vizio, che va di pari passo con questo, forse - la mania dei dettagli.
Credo sia perché sono perennemente in cerca di qualcosa, ovunque mi trovi: qualcosa che mi appartenga, almeno un po'.
E queste cose che mi appartengono, che trovo in giro, sono la mia collezione mentale preferita: le tengo con me, come ricordi chiusi in una qualche scatola di latta speciale, e li sfoglio, di tanto in tanto - perché così, ogni volta che mi sento sola, e forse anche un po' sbagliata, me ne ricordo, e realizzo di non esserlo.

Le cascate per me sono ipnotiche. Un po' come lo è il fuoco: il loro ritmo irregolare ma armonico, la loro forza rapiscono - spaventa...

Vuoi vedere la mia collezione di cascate islandesi? Vuoi vedere la mia collezione di cascate islandesi?

2018



Le cascate per me sono ipnotiche.
Un po' come lo è il fuoco: il loro ritmo irregolare ma armonico, la loro forza rapiscono - spaventano, in fondo, ma incantano anche.
C'è qualcosa di quasi ineluttabile nel loro flusso continuo di acqua che cade dall'alto - o che cade verso il basso, dipende da che punto di vista si osservano.
Sembrano un ciclo quasi eterno che si ripete instancabilmente, una di quelle cose che forse si tendono a dare per scontate, ma che, a ben guardare, non lo sono.
In Islanda, in questa strana e bellissima isoletta che se ne sta in disparte su in un angoletto del Mar Artico, ce n'è una concentrazione altissima.
Sembra quasi che l'Islanda, figlia del fuoco e del ghiaccio, abbia deciso, come hobby, di collezionarle.
Ne ha di tutti i tipi: grandi ed impetuose, alte e spettacolari, drammatiche e selvagge, gentili e delicate.
Indubbiamente una gran bella collezione.
Molto più di quelle di farfalle che servono per far salire le persone in casa propria con secondi fini; o di quando alle medie facevamo compilare la Smemoranda alle compagne di classe, e, alla domanda "Cosa collezioni?", chi voleva essere originale rispondeva "Amiche che mi vogliono bene".
Più che originale, in realtà, io già all'epoca la trovavo una risposta paracula - e sono sempre stata contraria alle collezioni che coinvolgano esseri umani.
Quindi vince la collezione di cascate.
Venite che ve la mostro...

Lo schermo sul mio sedile del Boeing 757 Copenaghen - Reykjavik della Icelandicair mi informa che un islandese su dieci ha pubblicato un ...

Il cielo sopra l'Islanda Il cielo sopra l'Islanda

2018


Lo schermo sul mio sedile del Boeing 757 Copenaghen - Reykjavik della Icelandicair mi informa che un islandese su dieci ha pubblicato un libro.
Coloro che risiedono ufficialmente sul suolo della repubblica islandese sono all'incirca 350 mila anime. E, a quanto pare, devono avere tutti un temperamento piuttosto artistico. E, a parte ciò, riescono financo a pubblicare - che, come tutti gli aspiranti scrittori sanno, da noi è un obiettivo equiparabile alla vincita del primo premio della Lotteria di Capodanno, in termini di probabilità di realizzazione.
Quindi comincio già a provare un po' di curiosa ed aperta ammirazione per questo Paese.
La scritta sul monitor cambia, e mi dice che in islandese ci sono cento diverse parole per definire il vento.
Ciò mi fa cominciare a sospettare che debba essere un elemento dominante.
Ma al tempo stesso mi fa anche domandare come mai invece noi, nel dialetto della Val di Susa, non abbiamo altrettanti termini per descrivere il nostro agente atmosferico preponderante.

Leggere è già un po' viaggiare. Per me è sempre stato un connubio molto stretto, due passioni molto forti che non riesco a vedere co...

5 bellissime librerie in giro per il mondo 5 bellissime librerie in giro per il mondo

2018


Leggere è già un po' viaggiare.
Per me è sempre stato un connubio molto stretto, due passioni molto forti che non riesco a vedere come del tutto distinte - nel senso che, credo, entrambe nascono dagli stessi ingredienti: curiosità, voglia di imparare, desiderio di capire meglio se stessi ritrovandosi in altre storie o in altri luoghi.
Amo i libri perché sono tante cose insieme: sono degli specchi in cui s[i incontrano pezzi di sé, sono delle finestre aperte sul mondo, sono maestri che insegnano - maestri eccezionali, perché stimolano a riflettere, a rielaborare, che è sempre il modo più efficace di imparare. Ma sono anche svago, distrazione dalle crepe del quotidiano, coinvolgimento - e pura, semplice bellezza.
Amo i viaggi perché sono esattamente le stesse cose - ma racchiuse in paesaggi, monumenti, incontri ed esperienze, anziché in pagine di carta e righe di inchiostro.
Forse un viaggio è un libro in 3D, un libro che ci scriviamo noi, con la complicità del destino e delle nostre scelte.
Forse chi ama leggere ama automaticamente anche viaggiare, e viceversa.
Questo post è dedicato a tutti i lettori-viaggiatori come me.
Eccovi 5 librerie meravigliose in cui mi sono imbattuta in giro per il mondo e che vi faranno subito venir voglia di partire:

Per una volta, cominciamo una storia dalla fine. E' il mio ultimo giorno a Santorini , e, quando stai per andartene, non ti resta mo...

Santorini e gli addii Santorini e gli addii

2018


Per una volta, cominciamo una storia dalla fine.
E' il mio ultimo giorno a Santorini, e, quando stai per andartene, non ti resta molto altro da fare se non rimanere sulla sua spiaggia nera.
A Santorini tutte le spiagge sono nere; ma quella che viene chiamata così è una sola: è più nera delle altre, e le fa apparire di un nero sbiadito - o forse soltanto di una sfumatura di grigio particolarmente cupa. La sabbia nera non è sabbia: sono briciole di vulcano - che col sole diventano bollenti e che incupiscono anche il mare blu, che diventa subito profondo e torbido già a pochi passi dalla riva.
A Santorini c'è sempre il vento: un refolo costante che ti accompagna come un respiro, a tratti più impetuoso, affannato, da trasportare via asciugamani e segnalibri appoggiati sui lettini. Se tace è solo per pochi attimi - e subito ti sembra un sollievo, ma dopo pochissimo già ti manca, perché ti accorgi immediatamente di come batte e morde il sole quando lui non c'è.

Santa Maria di Leuca Sole, mare e vento - e poi, qualcosa di più. La costa è fatta di promontori aspri, di terra rossa, bruciata. Di r...

Cartolina dal Salento Cartolina dal Salento

2018

Santa Maria di Leuca

Sole, mare e vento - e poi, qualcosa di più.
La costa è fatta di promontori aspri, di terra rossa, bruciata. Di rocce bianche, taglienti come sanno esserlo le parole - una bellezza fatta di silenzio, di blu.
La strada sembra sempre essere in salita, come se non scendesse mai.
Sono curve rosicchiate alla roccia, che ti concede di attraversarla per lasciarti vedere il mare.
C'è quell'appannatura di trascuratezza che si ritrova in tutto il Mediterraneo, fatta di troppa concretezza - che può venir vista come negligenza, ma che forse è solo una visione diversa, non un'indifferenza verso la bellezza che circonda, ma solo una sua integrazione in uno stile di vita più semplice, meno attento all'estetica.
Un po' di cemento di troppo, qualche costruzione abbandonata a metà.
E' ottobre e ci sono pochi turisti.
C'è silenzio. Silenzio nei vicoli dei paesini, che sono un labirinto bianco da cui speri prima o poi di emergere per vedere il mare. Silenzio sulle spiagge, belle come se venissero da luoghi assai più remoti. Silenzio in cima ai promontori, con quelle rocce grandi che ti fanno guardar lontano - e se ci fosse il cielo più terso vedresti persino l'Albania.

Parigi , ogni tanto, ci va. E' autunno, sono triste ma anche un po' felice - forse semplicemente si chiama malinconia, e dipend...

Parigi, in un soffio Parigi, in un soffio

2018



Parigi, ogni tanto, ci va.
E' autunno, sono triste ma anche un po' felice - forse semplicemente si chiama malinconia, e dipende dalle cose che si sfiorano soltanto, e da quelle che sono candidate a diventare ricordi. E non si sa mai bene come si debba definire, un ricordo: se sia più qualcosa che si ha avuto, oppure qualcosa che si ha perduto.
Forse entrambe le cose.
Ed è qualcosa - questo strano miscuglio di emozioni amare e calde, che si abbina bene all'autunno. Perché sussurrano, non gridano. Perché vorticano, ma delicate, come una specie di danza.
Come una foglia che cade.
E' un giovedì sera di inizio novembre, e Tabby Cat ed io ce le stiamo raccontando queste emozioni - che hanno un nome ed un cognome, ma alla fine siamo più che altro noi stesse.
Domani partiamo per Parigi - e intanto beviamo vino rosso piemontese.

Polignano  per me era un bisogno di mare. Un bisogno di mare indefinito, senza troppi dettagli - solo colore blu, in qualsiasi sua sfum...

"Meraviglioso..." (come dicono a Polignano) "Meraviglioso..." (come dicono a Polignano)

2018



Polignano per me era un bisogno di mare.
Un bisogno di mare indefinito, senza troppi dettagli - solo colore blu, in qualsiasi sua sfumatura; solo aria leggera, un po' salata, qualcosa che ti scompiglia i capelli e ti fa evaporare i pensieri; solo qualche raggio di sole che scalda la pelle, che abbacina lo sguardo mentre cade morendo sull'acqua, esplodendo e facendola diventare dorata.
Volevo il mare, e questo lo sapevo.
Questo era facile.
Erano i dettagli più definiti, i particolari, i come ed i dove che ancora non sapevo.
Sono andata alla stazione di Bari, a consultare il tabellone delle partenze una domenica pomeriggio, a fare scorrere il dito sul vetro, davanti alle righe gialline che elencavano nomi di località - tutte più o meno col mare.
Polignano - ecco, Polignano forse ha quel che cerco.
Anche se non so ancora bene cosa sia.


Non tutti i re siedono su un trono. Lo dico sempre, nelle mie piccole crociate personali contro fama ed apparenza, sventolando questo m...

Highgate, il re dimenticato dei cimiteri Highgate, il re dimenticato dei cimiteri

2018



Non tutti i re siedono su un trono.
Lo dico sempre, nelle mie piccole crociate personali contro fama ed apparenza, sventolando questo mio motto, che marketing e meriti non sempre coincidono - ed è una bandiera che mi fa sembrare un po' Cassandra inascoltata, in questo mondo in cui sapersi vendere bene conta più di ciò che dovresti vendere. Ma del resto le bandiere le scegli solo se ci credi, ed è questo quel che serve per sventolarle.
Ci sono re senza trono, quindi.
Re che stanno in disparte, un po' trascurati, evitando investimenti particolari in forme efficaci di public relations, e perdendo pertanto il titolo agli occhi dei più - regalandolo a qualcun altro.
Eppure, non appena hai occasione di conoscerli, per caso o perché li cerchi, lo capisci - lo capisci subito che sono loro che meritano il trono di diritto.
Io ne ho appena incontrato uno, di questi re amanti della solitudine, poco inclini alle lusinghe mondane - e, anche se magari a lui importerà poco, per quanto mi riguarda, invece, ci tenevo in maniera particolare a raccontarvelo.

Sono le 4 del mattino. Il cielo è nero ma sembra che non ci siano nubi. Cioè, è difficile a dirsi, ma dopo un po' gli occhi si ass...

Machu Picchu, e i segreti nelle rocce Machu Picchu, e i segreti nelle rocce

2018



Sono le 4 del mattino.
Il cielo è nero ma sembra che non ci siano nubi.
Cioè, è difficile a dirsi, ma dopo un po' gli occhi si assuefanno all'oscurità - e, nella coltre buia che ci circonda, si cominciano a distinguere le sfumature: c'è la mole cupa ed imponente di qualche montagna, ma il cielo sembra di colore uniforme, terso.
I sentierini di cemento di Aguas Calientes sono poco illuminati - qualche lampada elettrica qua e là, che butta chiazze giallastre nei vicoli, ma che lascia buia la stretta che fiancheggia il fiume e le montagne, lasciando solo indovinare lo scorrere tumultuoso dell'acqua più sotto, in base al suo lamento che si sussegue fra le rocce.
Il fiume di acqua è giù - qua, più in alto, c'è il fiume di gente.
Il fiume di gente scorre silenzioso ed ordinato, quasi in fila indiana - e io ci sono in mezzo.
Ho preso del caffè in fretta per carburare, ma non gli do particolari meriti per il fatto di non sentirmi minimamente assonnata nonostante la levataccia antelucana.
Sto andando a Machu Picchu - ed è questo il motivo per cui mi sento sveglia.

Le Ferrovie del Sud-Est non sono una buona opzione se volete esplorare la Puglia , sappiatelo. Trenitalia ha i suoi difetti, le sue ine...

Alberobello e le cose che non puoi controllare Alberobello e le cose che non puoi controllare

2018


Le Ferrovie del Sud-Est non sono una buona opzione se volete esplorare la Puglia, sappiatelo.
Trenitalia ha i suoi difetti, le sue inefficienze, i suoi ritardi - però perlomeno quando è in ritardo te lo annuncia, ti dice di quanto. E' irritante, ma perlomeno sai come organizzare il tuo tempo - o se metterti definitivamente l'anima in pace.
Ma Trenitalia si ferma a Bari, se ci si vuole spostare un po' più in profondità nel tacco d'Italia, ci si deve inoltrare sui binari gestiti dalle Sud-Est.
E questa gestione somiglia ad un'anarchia.

Stupinigi  è una piccola frazione di Nichelino, comune della cintura sud di Torino - giù giù verso il fondo, dopo Mirafiori, dove il 4 fa...

Un gatto nero a Corte: la Palazzina di Caccia di Stupinigi Un gatto nero a Corte: la Palazzina di Caccia di Stupinigi

2018


Stupinigi è una piccola frazione di Nichelino, comune della cintura sud di Torino - giù giù verso il fondo, dopo Mirafiori, dove il 4 fa il girotondo per tornare a ripercorrere corso Unione Sovietica al contrario (nel senso che se lo fa contromano, e non è nemmeno inglese), prima dell'imbocco della tangenziale.
Qui i Savoia avevano pensato bene di erigerci, tanto per cambiare, un palazzo - che, giustamente, quando sei nobile, per quanti tu ne abbia, non te ne puoi mai far mancare. E noi posteri ne siamo assolutamente felici - così poi li possiamo visitare, dire "Wow, quanto sarà stato bello vivere in questo posto, a parte d'inverno che doveva far un freddo barbino?" ed immaginare di essere stata, in una vita precedente, che so, l'addetta alla biblioteca di casa Savoia.
La principessa la lascio alle donne normali, perché non mi sarei divertita: le principesse non erano autorizzate a leggere, se non cose noiose da principesse - come addetta alle pulizie non si sa mai che qualche libro te lo potevi imboscare di nascosto. Del tipo "C'è davvero troppa polvere su questo Decameron, me lo dia, che lo porto via un attimo per un trattamento speciale di pulizia", oppure "Oh, questo libro è stato messo all'indice? Ma certo, lo dia a me, ci penso io a bruciarlo".
Sto tergiversando come al solito.
Stavo dicendo di quanti palazzi avessero i Savoia.
Erano i Savoia del resto, mica i Marchesi di Roccacannuccia.

Il viaggio da Arequipa  attraverso la Valle del Colca  è lungo - ma ha in mezzo tutto il Perù. Le personalità (dei luoghi, delle persone...

Valle del Colca, deserti e metafore Valle del Colca, deserti e metafore

2018


Il viaggio da Arequipa attraverso la Valle del Colca è lungo - ma ha in mezzo tutto il Perù.
Le personalità (dei luoghi, delle persone) sono fatte di dettagli: i dettagli sono tessere di puzzle, e sono metafore - servono per vedere altro, sono come un codice che compone una frase, ma che serve anche per leggere fra le righe qualcosa che rimane come scritto in una lingua straniera, che non riesci ad afferrare fino in fondo. Ma di cui, bene o male, riesci ad afferrare il senso.
I dettagli di un luogo sono quelli che non compaiono nelle guide turistiche, nei filmati di promozione del territorio.
Sono quelli quotidiani ed un po' banali, spogli, magari sporchi anche, o brutti - ma reali, senza strati di trucco rifatto ad attutirne le imperfezioni, sinceri come una chiacchierata da sbronzi alle 2 di notte.

Matera è una di quelle cose che ti sorprendono nonostante lo sapessi già da prima che lo avrebbe fatto. Quando ci arrivi, un sabato mat...

Matera, cuore di Sasso Matera, cuore di Sasso

2018



Matera è una di quelle cose che ti sorprendono nonostante lo sapessi già da prima che lo avrebbe fatto.
Quando ci arrivi, un sabato mattina sul presto, in autobus dall'aeroporto di Bari, attraversando cemento e campagne piene di ulivi, sembra una città qualunque, fatta di strade asfaltate e lastricate di pietre rosate, con chiese, e mercati, e piazze - ma poi svolti l'angolo, scendi qualche gradino e, da una balconata che si sporge verso il basso, la vedi.
Vedi il suo vecchio cuore di pietra bianca inerpicato sulle colline, che sembra quasi finto.

Ho ancora qualche granello di sabbia bianca nelle scarpe. La sabbia delle Maldive non brucia, ci puoi camminare tranquillamente a piedi ...

Le Maldive, punti di vista fuori dagli schemi Le Maldive, punti di vista fuori dagli schemi

2018


Ho ancora qualche granello di sabbia bianca nelle scarpe.
La sabbia delle Maldive non brucia, ci puoi camminare tranquillamente a piedi scalzi anche a mezzogiorno - ma in compenso punge parecchio. E' fatta di coralli.
Qua e là c'è qualche rametto monco, bianco e poroso.
Un corallo morto che si è trascinato fino a riva, per alimentare il pezzo di terra che fuoriesce dall'acqua.
Quell'acqua incredibile - trasparente, increspata come un cristallo grezzo, sfumata dal blu al verde, intensissima e pura.
I colori sono forti, estremi.