Le cascate per me sono ipnotiche.
Un po' come lo รจ il fuoco: il loro ritmo irregolare ma armonico, la loro forza rapiscono - spaventano, in fondo, ma incantano anche.
C'รจ qualcosa di quasi ineluttabile nel loro flusso continuo di acqua che cade dall'alto - o che cade verso il basso, dipende da che punto di vista si osservano.
Sembrano un ciclo quasi eterno che si ripete instancabilmente, una di quelle cose che forse si tendono a dare per scontate, ma che, a ben guardare, non lo sono.
In Islanda, in questa strana e bellissima isoletta che se ne sta in disparte su in un angoletto del Mar Artico, ce n'รจ una concentrazione altissima.
Sembra quasi che l'Islanda, figlia del fuoco e del ghiaccio, abbia deciso, come hobby, di collezionarle.
Ne ha di tutti i tipi: grandi ed impetuose, alte e spettacolari, drammatiche e selvagge, gentili e delicate.
Indubbiamente una gran bella collezione.
Molto piรน di quelle di farfalle che servono per far salire le persone in casa propria con secondi fini; o di quando alle medie facevamo compilare la Smemoranda alle compagne di classe, e, alla domanda "Cosa collezioni?", chi voleva essere originale rispondeva "Amiche che mi vogliono bene".
Piรน che originale, in realtร , io giร all'epoca la trovavo una risposta paracula - e sono sempre stata contraria alle collezioni che coinvolgano esseri umani.
Quindi vince la collezione di cascate.
Venite che ve la mostro...
Gullfoss
Gullfoss letteralmente significa "Cascata d'Oro" - perchรฉ, dicono, con il sole รจ molto suggestiva: forma arcobaleni e crea bagliori metallici dorati - peccato che in realtร non sia statisticamente molto facile riuscire a vederla con il sole.
Io infatti l'ho vista circondata da stuoli di nuvole plumbee - perรฒ era affascinante lo stesso.
E' una delle tappe dell'omonimo "Circolo d'Oro", un itinerario ad anello che tocca tappe naturalisticamente interessanti nei dintorni di Reykjavik - e che, purtroppo, sono anche diventate piuttosto famose e, conseguentemente, gettonate dai turisti. Certo, fortunatamente non c'รจ la folla che si aggira per il Carnevale a Venezia, o per un tramonto a Santorini - ma, forse, la bellezza selvaggia e malinconica della natura islandese si riuscirebbe ad apprezzare meglio in relativo silenzio e solitudine.
Ma, d'altro canto, le cose belle prima o poi finiscono anche per essere apprezzate - e la cosa comporta vantaggi e svantaggi.
Ironia della sorte, questa cascata oggi non esisterebbe piรน se non fosse stato per il deciso intervento di una pioniera dell'ambientalismo circa un secolo fa: Sigridur Tomasdottir era la figlia del proprietario della tenuta che, all'inizio degli anni Venti, includeva anche la cascata, e che avrebbe dovuto essere ceduto al governo islandese per la costruzione di una diga idroelettrica. Sigridur andรฒ contro prima al padre e poi alle istituzioni, mobilitando l'opinione pubblica ed organizzando anche visite guidate alla cascata, che all'epoca non era facilmente accessibile come adesso, riuscendo infine ad ottenere che i lavori venissero annullati.
Ma, d'altro canto, le cose belle prima o poi finiscono anche per essere apprezzate - e la cosa comporta vantaggi e svantaggi.
Ironia della sorte, questa cascata oggi non esisterebbe piรน se non fosse stato per il deciso intervento di una pioniera dell'ambientalismo circa un secolo fa: Sigridur Tomasdottir era la figlia del proprietario della tenuta che, all'inizio degli anni Venti, includeva anche la cascata, e che avrebbe dovuto essere ceduto al governo islandese per la costruzione di una diga idroelettrica. Sigridur andรฒ contro prima al padre e poi alle istituzioni, mobilitando l'opinione pubblica ed organizzando anche visite guidate alla cascata, che all'epoca non era facilmente accessibile come adesso, riuscendo infine ad ottenere che i lavori venissero annullati.
Chissร - sarebbe felice di vedere come la sua cascata oggi sia un'attrazione tanto gettonata...
Seljalandfoss
Il bello di questa cascata รจ che ha anche un "dietro le quinte".
C'รจ infatti un sentiero che consente di passare lungo il retro del getto: รจ un'esperienza piuttosto umida e scivolosa ma decisamente meritevole - รจ un punto di osservazione privilegiato, a due passi dalla potenza ipnotica di un fenomeno naturale, ma al tempo stesso al sicuro. Un po' come essere sulle spalle di un gigante, o dentro l'occhio di un ciclone, nella calma assoluta mentre tutto intorno gli elementi si sfogano.
Il rumore dell'acqua รจ impressionante: se le cascate fossero musica sarebbero di sicuro hard metal - ma che si fonde con una sinfonia classica, Wagner forse, che risuona nel paesaggio circostante, un incanto cupo e stupendo.
Skogarfoss
Skogarfoss รจ una cascata che puรฒ anche essere ammirata dall'alto: la vista รจ mozzafiato - e lo รจ nel doppio senso della parola, visti gli innumerevoli gradini da fare per arrivare fino al terrazzino panoramico sulla sua sommitร .
Da lontano si fa notare, con la sua caduta a precipizio di oltre 60 metri; snella e potente, acuminata come una lancia - ma d'acqua.
Da vicino รจ quasi spaventosa - se la si osserva dal basso, avvicinandosi con circospezione quasi sacra lungo la riva ghiaiosa che la circonda. Come tutte le cascate, fa paura ma attira, in maniera ipnotica - e la sua nebbia fragorosa costituisce un richiamo potente.
Ma non รจ possibile avvicinarsi a piรน di 50 metri: รจ una fata, rapisce gli occhi ma a toccarla porta via per sempre.
Dettifoss
Dettifoss รจ forse la piรน spettacolare ed ipnotica.
Scorre fra due crinali di pilastri di roccia nera, basalto reso lucido dall'acqua che sembra essere uscito da un altro mondo.
In mezzo scorre lei, spuma bianca dalla potenza ciclopica, che si immola cadendo, esplodendo in colonne di vapore per centinaia di metri.
ร terrificante e bellissima.
Tutto intorno, un paesaggio lunare - pozze scure in cui si specchia il cielo plumbeo, terra nera da cui sputano fiori rosa, timidi e belli come la speranza, mosaici di rocce che si offrono come piedistalli per farti assaporare meglio lo spettacolo mozzafiato.
L'ho vista in un giorno di pioggia - ma era difficile capire: se quelle gocce rade cadevano dal cielo o arrivavano da lei.
Godafoss
"La cascata degli dei" non pecca di falsa modestia a farsi chiamare cosรฌ.
In realtร in questa cascata gli dei trovarono la morte: attorno all'anno Mille venne deciso che la religione ufficiale dell'Islanda avrebbe dovuto essere il Cristianesimo, e gli idoli pagani vennero quindi distrutti gettandoli qui dentro.
Ma lo spettacolo di questo luogo รจ cosรฌ bello, e racchiude, fra le rocce cupe, i sentieri impervi, la vegetazione rada e le acque impetuose, un pezzo cosรฌ grande dell'anima dell'Islanda - che sembra che gli antichi dei non siano davvero stati distrutti del tutto, ma continuino ad aleggiare qui intorno invisibili, bruschi ma benevoli.
Del resto gli dei sono immortali, no?
Hraunfossar
E' una cascatella mite e gentile, fatta non di un unico getto potente ed invasivo ma di tanti rivoletti che sgorgano da una parete di roccia.
Il suo nome significa "cascate di lava", ma i suoi colori non sono cupi: l'acqua รจ di un turchese puro ed intenso, e scorre brillante, cristallina fra le rocce scure.
ร una cascata fatta in realtร di tante piccole cascate, sottili quasi come lacrime - ma ridenti come sorrisi.
In questo รจ particolarmente diversa dalle altre cascate islandesi - e, probabilmente per questo motivo, pur essendo meno spettacolare e scenografica delle altre, attrae sempre un buon numero di visitatori.
Barnafoss
"Foss", ormai lo avrete intuito, significa "cascata" e Barnafoss รจ la "cascata dei bambini".
Detta cosรฌ, sembra qualcosa di allegro e giocoso, ma purtroppo nasconde invece una storia drammatica: c'era un sottile arco di pietra lavica che la attraversava, su cui nessuno osava mai passare - sembrava fragile, e la cascata sotto sembrava troppo impetuosa e spietata.
Ma fra i bambini della zona era una specie di sfida, di prova di coraggio: un gioco incosciente in cui, un giorno, due di loro persero la vita.
Barnafoss รจ la vicina di casa iraconda e spietata della mite Hraunfossar - e forse l'Islanda รจ cosรฌ, in fin dei conti: รจ una terra selvaggia, non ha filtri, non ha facciate costruite dietro cui nascondersi per adattare la sua natura alle regole del mondo.
Va presa cosรฌ com'รจ: con i suoi angoli duri e pungenti e la sua bellezza tanto intensa da commuovere, da fare male. E da fare bene - perchรฉ, una volta che l'hai sfiorata, la porterai sempre dentro di te.
Ed imparerai ad amarla.
E, insieme ad essa, imparerai ad amare anche la parte di te piรน selvatica, piรน genuina.
Quella che troppo spesso devi mettere da parte...
Che belle immagini e che belle descrizioni, come sempre! Penso che dovresti scrivere un libro, sarebbe una raccolta davvero splendida! Complimenti cara! :)
RispondiEliminaUn abbraccio!
Grazie Diana, sei gentile!
EliminaCi penserรฒ :)