agosto 11, 2014
Se devo essere sincera, io il Castello di Alnwick nemmeno sapevo che esistesse. E' stata Ginger Cat che, mentre organizzavamo il nost...
Il Castello di Alnwick e il marketing turistico del Duca del Northumberland
Il Castello di Alnwick e il marketing turistico del Duca del Northumberland
Il Castello di Alnwick e il marketing turistico del Duca del Northumberland
Se devo essere sincera,
io il Castello di Alnwick nemmeno sapevo che esistesse.
E' stata Ginger Cat che,
mentre organizzavamo il nostro viaggio nell'Inghilterra del Nord-Est di
quest'anno, ha scoperto che non solo è il castello che è stato usato per
effettuare le riprese esterne di Hogwarts, ma che, fra le numerose attrazioni
che mette a disposizione per i suoi visitatori, ci sono anche delle lezioni di
volo a cavallo di una scopa, proprio come si fa al primo anno della Scuola di
Magia e Stregoneria.
Lezioni di volo sulla
scopa? Accidenti.
Siccome la mia parte nerd
non fa proprio nessuno sforzo per nascondersi (tanto che a volte mi sorge il
dubbio di non avere, in effetti, una parte non-nerd...), lo abbiamo
immediatamente inserito in itinerario.
Arrivate ad Alnwick,
l'autobus ci scarica poco prima del ponte.
Salutiamo e ringraziamo
l'autista - perché in Inghilterra si salutano e si ringraziano gli autisti dei
mezzi pubblici quando si scende: un piccolo particolare che per me è esemplificativo
della grande differenza che rappresentano le buone maniere a livello culturale
in questo paese, rispetto alla maggior parte del resto del mondo occidentale...
Ed eccolo lì, di fronte
ai nostri occhi: alto e fiero, bello impettito sopra il fiume, con i leoni di
pietra del ponte che lo incorniciano, annunciandolo come paggi ai visitatori
che lo incontrano per la prima volta, sul tappeto rosso d'asfalto del ponte.
La sua maestosità mi
rende entusiasta, e la curiosità del volo a cavallo della scopa mi rende
scalpitante: come si configurerà questa cosa? Imbragature da free-climbing e
ramazze sospese a mezz'aria come ponti tibetani? Oppure ricorreranno alla
tecnologia e l'esperienza di volo sarà puramente virtuale, ma, grazie alla
robotica ed all'ausilio del 3D, ugualmente emozionante?
In ogni caso me la
pregusto, gioiosa come un lepricano all'idea che per una mezz'oretta potrò
smettere di essere Babbana.
Arriviamo all'ingresso e
per un momento il nostro entusiasmo si congela un po': il biglietto d'ingresso,
comprensivo del castello e dei suoi lussureggianti giardini, costa la bellezza
di 27 £.
La cifra esorbitante è giustificata dal fatto che si tratta di un
biglietto valido per un intero anno solare: il castello fa da teatro a diverse
manifestazioni e divertenti eventi in costume per tutta la famiglia ogni giorno
diversi, per cui per un abitante del Northumberland può senza dubbio essere una
formula conveniente per assicurarsi 12 mesi di intrattenimento creativo e
d'antan; ma, anche se un pezzetto molto consistente del nostro cuore si troverà
sempre da queste parti, i nostri corpi, nostro malgrado, risiedono parecchie
migliaia di chilometri lontano da Alnwick, e pertanto la convenienza di questa
sorta di abbonamento non opzionale ci viene del tutto meno.
No, non esiste un'opzione
valida solo per un giorno.
Al massimo è possibile scegliere di visitare solo il
castello o solo i giardini, pagando rispettivamente 14.50 o 13 £.
Il che significa che il
biglietto "intero" offre un risparmio di appena mezza sterlina rispetto
all'acquisto dei due biglietti separati.
In ogni caso alle casse
c'è una coda decisamente consistente.
Il duca del
Northumberland dev'essere un genio del marketing.
Scegliamo l'opzione solo
castello: non posso andare via da qui senza aver visto Hogwarts dal vivo e
senza aver provato a cavalcare una scopa - sono o non sono un gatto nero??
Anche all'interno il
castello è maestoso ed imponente come appariva da lontano attraversando il
fiume: tra le poderosi torri ed i terrapieni verdissimi, se si alza lo sguardo
si vedono statue di armigeri fra le merlature su in alto (chissà se sono
soldati veri trasformati in pietra da qualche incantesimo riuscito male, fatto
da qualche mago pasticcione alle prime armi?) - e sì, mi sembra di riconoscere
Hogwarts.
Vago in giro fra i
portoni ed i fossati sperando di avvistare qualche giovane studente con la
cappa nera e lo stemma di Grifondoro, o, meglio ancora, qualche scopa volante,
ma non vedo nulla, e Ginger Cat ad un certo punto mi richiama all'ordine perché
è arrivato il momento della nostra visita agli interni del castello.
Il castello è ancora
abitato, per cui solo una piccola parte degli appartamenti è visitabile; ma
anche quello che vediamo dà l'impressione di entrare in un salotto di cui il
padrone di casa ha appena aperto la porta.
Certo, si tratta di un
salotto un centinaio di volte più grande di quello di casa mia e probabilmente
anche più che un centinaio di volte più lussuoso (non è colpa mia se l'Ikea non
vende i candelabri d'argento ed i tappeti persiani); ma l'atmosfera è
accogliente e l'impressione è quella di entrare in una dimora "viva",
che non ha sentito più di 200 anni fa gli ultimi passi dei suoi abitanti
risuonare lungo i corridoi, ma che ha tutt'oggi qualcuno che la chiama casa.
Le foto delle persone che
ci vivono oggi sono appoggiate sui tavolini d'ebano e sui caminetti, appena
sotto ad i quadri dei loro antenati, dipinti da Tiziano e Van Dyck.
Ed eccolo, il genio del
marketing.
Ralph Percy, dodicesimo
duca del Northumberland.
Nella foto somiglia un
po' a John Elkann ed un po' ad Owen Wilson, ma il piglio è quello di Steve
Jobs.
E, tutto sommato, credo
che non sarebbe male avere lui a dirigere la Fiat - forse.
In un salone è esposto
l'abito nuziale di sua figlia Melissa, sposatasi da poco con un matrimonio che
per Alnwick è stato un evento secondo solo al Royal Wedding. Come paggetti
aveva uno stuolo di bambine e bambini vestiti rispettivamente da fatine dei
fiori e da piccoli elfi dei boschi.
Un'idea che trovo molto
carina e che le copierei, se non fosse che per farlo dovrei sposarmi.
Oh, e
forse dovrei anche avere un castello.
Più avanti è esposto
invece il grande quantitativo di oggetti disparati e curiosi collezionati da
Elizabeth, prima duchessa del Northumberland, nel XVIII secolo.
Elizabeth era
donna curiosa, colta e moderna: amava viaggiare, e scriveva, scriveva,
scriveva.
Se fosse nata adesso, avrebbe anche lei un blog di viaggi - e
sicuramente avvrebbe avuto molte cose interessanti da raccontare. Magari
avremmo potuto conoscerci a qualche raduno di blogger!
Elizabeth si divertiva a
collezionare ogni cosa che attirava in qualche modo la sua curiosità, dal
vasellame cinese ai cimeli storici: era persino riuscita a scovare un paio di
guanti appartenuti ad Elisabetta I d'Inghilterra ed una papalina da notte con
cui dormiva Oliver Cromwell.
Va bene, ma io adesso
voglio le mie lezioni di volo.
E finalmente le vediamo,
in uno dei cortili...
C'è un tizio che indossa
la cappa nera da insegnante di Hogwarts ed un cappello a punta, che si aggira
attorno con un carrettino pieno di ramazze di saggina.
Ogni tanto qualche
bambino lo ferma, lui gli porge una delle ramazze, li fa mettere a cavalcioni,
gli dà una spiegazione che da lontano mi sembra un po' simile a quella che
fanno gli assistenti di volo prima che un aereo decolli, i bambini saltano con
la scopa fra le gambe, ridono felici e poi gliela restituiscono.
Ecco in che cosa
consistono le lezioni di volo.
Sono voli di fantasia.
Mi immagino Ralph, il
nostro Steve Jobs della nobilità britannica, che allarga le braccia e sorride
sornione "That's marketing, baby!".
Del resto, i bambini si
divertivano ed io mi sono incuriosita tanto da voler visitare lo stesso il
castello nonostante il prezzo del biglietto più elevato della media.
Ergo - ha funzionato.
I cortili erbosi del
castello ospitano tutti i giorni un evento di animazione a tema, adatto a tutta
la famiglia: un giorno ci sono i sosia dei personaggi del mondo di Harry
Potter, un altro giorno un torneo di cavalieri medievali, oppure una gara di
tiro con l'arco, una dimostrazione di caccia col falcone (con pantegane di
peluche), un alchimista all'opera...
Io e Ginger abbiamo
proprio scelto l'unico giorno in cui non c'era nulla di nulla.
Pazienza, tanto il nostro
biglietto vale un anno intero, e non si può mai sapere - magari potremmo
decidere di voler ritornare.
Nel frattempo ci
accontentiamo di un giro nel cortile di ghiaia dove hanno luogo i tornei di
cavalieri e che, in assenza di manifestazioni, è adibito a zona gioco per i
bambini, che si possono travestire da principesse e guerrieri, rincorrersi con
spade di gommapiuma, mettere i genitori alla gogna e bombardarli di pantegane
di peluche.
Il travestimento da
cavaliere è comunque quello più gettonato, anche dalle femminucce.
E l'unica
bambina che aveva preferito i tulle fucsia da principessa brandiva lo stesso
una spada anche lei.
La nuova generazione non prevede più damsels in distress.
Signori maschi, vi dovrete adeguare.
I piccoli cavalieri più
coraggiosi possono dedicarsi all'impresa della Caccia al Drago, una specie di
tunnel degli orrori dove ad ogni stazione bisogna risolvere un piccolo enigma
in stile Settimana Enigmistica, ma con in più la pressione psicologica di
essere circondati da mostri penzolanti dal soffitto e da urla raccapriccianti
di non meglio definita provenienza.
Teoricamente l'ingresso sarebbe riservato
agli adulti solo in qualità di accompagnatori, ma si sa, l'importante è sentirsi
giovani dentro.
Ironie a parte, ritengo
sinceramente che il nostro duca sia davvero molto bravo col marketing.
Ha saputo monetizzare e
valorizzare con creatività il grosso patrimonio storico ed artistico che si è
ritrovato in eredità dalla sua famiglia.
Ha fatto diventare un
castello non solo un serioso museo mastodontico e silenzioso, ma anche un luogo
di aggregazione e di passatempo educativo per le famiglie.
I bambini non solo
giocano con le spade di gommapiuma e le pantegane di peluche, ma nel frattempo
imparano anche la storia divertendosi, e quando, fra qualche anno, dovranno
studiare le vicende collegate a questo castello, per loro non sarà più un
asettico nome scritto sulle pagine di un libro nozionistico, ma sarà uno dei
tanti pomeriggi divertenti della loro infanzia.
Nel negozio di souvenir
attraverso il quale si passa per uscire, la tagline del castello lo
auto-proclama come "il più bello".
E' una dichiarazione
forse facilmente confutabile, ma in fin dei conti talmente soggettiva che è
anche impossibile negarla: la bellezza indubbiamente c'è, fra queste spesse
mura ricche di storia, e adesso ricche anche di magia. E c'è nei giochi dei
bambini, nel fatto che per poter volare su una scopa basta la fantasia. Un
drago si può sconfiggere con l'intelligenza risolvendo quiz e rebus, e anche le
principesse, se vogliono, possono usare le spade.
Credo che Lady Elizabeth,
dalla mente così curiosa e moderna, avrebbe approvato il lavoro svolto dal suo
pronipote.
Stay hungry, stay
foolish, signor Duca.
About author: Serena Chiarle
Analitica come stile di vita, e data scientist di professione. Introversa e fiera di esserlo, ho come arma preferita il sarcasmo. Viaggio spesso con il pensiero e ogni tanto anche dal vivo. Leggo per legittima difesa e scrivo con premeditazione di reato - oppure per evitare di commetterne. Bevo vino rosso, caffé senza zucchero, parlo con i gatti e fotografo tramonti. Amo le contraddizioni perché è così che funziona.
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E il marketing continua... Un po dii tempo fa nel programma "Escape to the Country" (Vado a vivere in campagna) su Sky DOVE il conduttore tra una visita e l'altra delle case da mostrare agli acquirenti della puntata, è stato invitato al castello e ne ha ulteriormente valorizzato le sale e i giardini. Come non conquistare gli telespettatori con cotanta maestosità e storia? Complimenti a Sua Grazia e al suo staff... Ginger Cat
RispondiEliminaE bravo Ralph!!
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