Ognuno ha la propria
personale definizione di Paradiso, coerente con le proprie passioni più grandi.
Chi ama i libri spesso si
immagina di poter rimanere rinchiuso a tempo indeterminato in biblioteche
labirintiche, dove non si capisce se le mura esistono o se sono fatte di
scaffali di libri, dove ci sono pile altissime di volumi, dove si possono
trovare tutte le storie che da sempre si hanno in lista da leggere, e poi altre
ancora, sconosciute fino a quel momento ma pronte per essere amate non appena
ci si tufferà fra le loro righe aprendone la copertina.
Chi ama i libri,
l'Inghilterra e si sente a proprio agio fra un tocco di vintage, dovrebbe
visitare Barter Books ad Alnwick, nel Northumberland.
Barter Books è una delle
più grandi librerie dell'usato in Inghilterra e stipa i suoi tanti volumi fra i
locali riadattati di una vecchia stazione ferroviaria, dismessa nel 1968.
D'altronde leggere è un
modo per viaggiare, e, per quanto mi riguarda, posso dire che i treni sono una
delle location che preferisco per ambientare le mie letture (se non fosse che
ultimamente tendo a sfruttare i viaggi in treno per scrivere, ma tant'è -
possiamo definirli due facce della stessa medaglia) - per cui penso che
l'abbinamento fra libri e treni sia ben assortito.
A ricordare il suo
passato da stazione ferroviaria, c'è la sala d'aspetto trasformata in
caffetteria, che mantiene l'arredamento e l'allure vintage di un'epoca che
appare decisamente antecedente a quella in cui la stazione è stata chiusa: si
respira aria di treni a vapore, di facchini in divisa che trasportano il
bagaglio alle signore, di guanti e crinoline che conferiscono al viaggio in
treno l'aria di un evento vero e proprio, qualcosa di molto più lungo ed
importante di quanto possa essere oggi, abituati come siamo a pendolare per
lavoro e a fare gite di un giorno durante il weekend.
In cima agli scaffali di
libri corre una ferrovia in miniatura: un piccolo trenino elettrico che
sfreccia instancabilmente fra Virginia Woolf e Ken Follett, fra Oscar Wilde ed
i manuali di giardinaggio, un po' come a voler testimoniare che la lettura è il
più libero dei viaggi, privo di alcun vincolo e con un itinerario
potenzialmente più fantasioso e variegato che mai, in grado di rispecchiare con
aderenza le infinite sfaccettature di gusti ed interessi di chi lo intraprende.
Lo sguardo continua a
rimanere in alto, andando oltre al trenino ed ammirando i murales che decorano
le pareti, con frasi tratte da opere celebri ed i ritratti di alcuni scrittori
famosi, riuniti idealmente tutti insieme, a dispetto delle differenze di epoca,
nazionalità ed ideologia che li possono separare - esattamente come sono
riuniti tutti insieme i loro libri negli scaffali.
Una tazza di tè è quasi
d'obbligo in una location simile: i libri chiamano il té, chiamano un divano
comodo, una coperta calda ed un gatto sulle ginocchia che fa le fusa.
Il gatto sono io e le fusa
di piacere in un posto del genere inevitabilmente le faccio.
Il divano e la
coperta non ce li abbiamo, ma la caffetteria ambientata nella vecchia sala
d'aspetto è comunque molto confortevole ed accogliente.
La specialità della
casa sono i Barter bitts, cookies al cioccolato ed allo zenzero, che ben si
accompagnano al té fumante, alle pile di libri che ci circondano, alla giornata
fuori un po' uggiosa.
Oltre alla caffetteria
c'è anche un angoletto ristoro in un altro punto della libreria, con dispenser di
té e caffé, biscotti e torta. Sul tavolo poggia una cassetta di legno con sopra
la scritta "Honesty Box".
Da italiana, questo è il
genere di cose che mi fa sempre sorridere ammirata.
Ma Barter Books non è
famosa solo per i suoi infiniti scaffali di libri e per la sua location
gradevole ed accogliente.
Nel 2000 il suo
proprietario ritrovò un vecchio poster "Keep calm and carry on"
originale del 1939.
Oggi il "Keep calm
and carry on" è uno slogan trendy, declinato in qualunque modo che la
nerditudine e l'hipsteria riescano a concepire - e, lo ammetto, è anche il mio
mantra in ufficio, coerente con le mie personalissime passioni geek (ma non vi
preoccupate, mi sono sempre solo attenuta alla versione classica, tirando
avanti: non ho mai lanciato maledizioni senza ritorno su nessuno, e, anche se
ho provato a chiamarlo, Batman non mi ha mai risposto).
Ma quando è nato, durante
la seconda guerra mondiale, aveva un significato tutt'altro che ironico: era un
incoraggiamento alla popolazione durante un momento durissimo e pericoloso, un
incitamento a tener duro, a stringere i denti nonostante tutto, perché presto o
tardi gli sforzi sarebbero stati compensati e la guerra sarebbe terminata,
vittoriosa. Ma i sacrifici di cui parla il "Keep calm and carry on"
sono letteralmente sacrifici umani: sono cumuli di macerie, bombardamenti,
paura, fame. Sono famiglie distrutte e giovani vite mandate alla morte.
Forse, a ben vedere,
l'uso che si fa oggi, che facciamo oggi del "Keep calm" è un po'
troppo dissacrante, alla luce di queste considerazioni. E' un po' come, per chi
è religioso, vedere la croce trasformata in un monile alla moda.
Però, magari, per certi
versi, il suo essere diventato un'icona pop del XXI secolo, è anche un modo per
ricordare, sia pure di traverso e frettolosamente, ciò che c'è all'origine di
questo slogan...
In ogni caso, sacrilego o
no, il merito di aver trasformato un vecchio poster bellico in uno dei marchi
più gettonati e popolari degli ultimi anni va alla Barter Books.
Io qua dentro sarei molto
propensa a dedicarmi ad un "Keep calm and read books".
E anche il loro logo mi
dà ragione: oltre al merchandising del "Keep calm" c'è anche quello
ufficiale della libreria, che ha un gatto nero appollaiato su un'altissima pila
di libri.
Ecco un'altra cosa che
ben si abbina con i libri: i gatti neri.
E di certo vi posso
assicurare che questo Black Cat con Barter Books si è abbinato molto bene...
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