agosto 10, 2016
Una delle mie personali sfide gastronomiche consiste nel riuscire a sperimentare, prima o poi, tutti i ristoranti giapponesi di Torino.
Non so nemmeno a quanti ammontino esattamente al momento: continuano sempre a nascerne di nuovi, e, anche per una maniaca della cucina nipponica come la sottoscritta, è impegnativo riuscire a tenere il passo. Oltretutto molti sono in realtà cinesi travestiti, allettanti per il prezzo ma scadenti come qualità, che sui nastri del kaiten mettono lo stesso sushi industriale che puoi trovare nei frigoriferi del supermercato pochi metri più in là, oppure che all'interno dell'all-you-can-eat offrono anche pizza surgelata e fritti estremamente bisunti.
Ecco, questi mi scoraggiano a priori e magari, mi perdonerete, li escluderò dalla sfida. Però, con quelli per cui, almeno sulla carta, merita la pena, prima o poi porterò a termine la mia missione.
Per il momento condivido i risultati di quanto sperimentato sinora: selezionarne solo cinque non è stato facile, ci ho dovuto pensare un po'.
Però, visto che ormai manca pochissimo alla mia partenza per il Sol Levante (e quindi alla mia sperimentazione del vero cibo giapponese), direi che potrebbe essere il momento ideale per fare il punto della situazione: chissà se, dopo aver provato quello vero, i miei gusti cambieranno...
#1 - [Wasabi]
Un'istituzione.
O, quantomeno, si dice, l'unico ristorante veramente giapponese di Torino - gestito da giapponesi e con personale giapponese.
Le cameriere sono in kimono, ci sono i tavoli alla giapponese, in cui ci si siede sui tatami e si mettono le gambe sotto (pertanto, attenzione, perché vi verrà richiesto di togliere le scarpe: calzini puliti e senza buchi, mi raccomando!), e anche i menù sono scritti con i pennelli da calligrafia, di fianco alla traduzione in italiano.
Peraltro è (che io sappia) l'unico locale in città in cui sia possibile assaggiare il sukiyaki - ovvero una sorta di bourguignonne alla giapponese in cui si fanno cuocere a piacere carne e verdure all'interno di una pentola di brodo bollente che viene messa al centro del tavolo.
Più di così...
Un po' più caro della media, ma ne vale la pena!
[corso Ferrucci 72]
-------------------------------------------------------------------------------------------
#2 - [Kensho]
Atmosfera minimal e molto sofisticata per questo locale in pieno centro che una volta era un ristorante cinese (sì, ma il miglior cinese della città).
La scelta è ampia e tutta di ottima qualità, in linea con la loro filosofia di voler portare il cliente a riscoprire e soddisfare tutti e cinque i suoi sensi.
Personalmente consiglio quello che vedete nella foto - un trancio di merluzzo nero dell'Alaska fatto marinare nel miso e poi cotto alla piastra con salsa teriyaki. Sublime!
[via dei Mercanti 16]
---------------------------------------------------------------------------------------------
#3 - [Arcadia]
L'Arcadia è stato il primo ristorante a Torino ad offrire sushi, in tempi ormai remoti, quando per me era ancora un cibo molto strano e fin troppo esotico - tanto che non ero ancora riuscita a vincere la ritrosia dell'assaggiarlo.
L'Arcadia in realtà è anche un ristorante giapponese, perché nasce come uno dei templi della cucina piemontese tradizionale, e mantiene tuttora entrambe le anime: un connubio decisamente particolare ma che convive in perfetta armonia, mantenendo alta qualità su entrambi i fronti.
La location è molto settecentesca e molto affascinante: mangiare maki fra stucchi ed affreschi barocchi non capita tutti i giorni - e già solo per questo non si può non consigliare.
[galleria Subalpina, piazza Castello]
--------------------------------------------------------------------------------------------
#4 - [Kokoroya]
Kokoroya è un localino minuscolo in una traversa di via Garibaldi che fa anche da gastronomia e che ha soltanto 5 posti a sedere al bancone, di fronte ad uno specchio tutto tappezzato di articoli di giornale ed illustrazioni dei piatti serviti.
Purtroppo in mezzo a tutti questi ritagli appesi c'è anche una scritta "No photos" - quindi per presentarvelo vi dovete accontentare delle mie parole.
Sedendosi al bancone di Kokoroya per un attimo ci si dimentica di essere a Torino, e si ha più la sensazione di essere in qualche grande città giapponese alla ricerca di un po' di cibo da strada con cui riempire la pancia.
Il ragazzo che serve è italianissimo, ma dietro le quinte, in cucina, c'è la sua fidanzata giapponese, che è una cuoca provetta.
Niente sushi ma tanti altri piatti nipponici doc che non è facile trovare da altre parti: una volta alla settimana fanno persino l'okonomiyaki, la frittatona tipica di Osaka, fatta con verdura, carne o gamberi, in cui era specializzato Marrabbio di "Kiss me Licia".
Ma tutti gli altri giorni vi potete comunque deliziare con takoyaki (polpette di polpo in pastella), ramen, onigiri (i famosi triangoli di riso avvolti nell'alga nori e con diversi ripieni che si vedono sempre negli anime) e tante altre delizie, comprese delle bento box decorate con la verdura ritagliata a forma di fiore.
[via Piave 9/A]
--------------------------------------------------------------------------------------------
#5 - [Ohashi]
Ohashi è il nome giapponese delle bacchette di legno, e questo locale poco reclamizzato, fuori dal centro (ma non troppo lontano) e dal look un po' spartano, non solo è secondo me uno dei migliori ma è anche uno dei primi locali di cucina nipponica aperti a Torino.
Esiste dal 2003, ma personalmente lo conosco in realtà da tempi piuttosto recenti: data la vicinanza col mio precedente posto di lavoro, era diventato un appuntamento piuttosto assiduo della pausa pranzo, tramutato poi anche in parecchie cene.
Interessanti i roll, ma la mia scelta va spesso al tendon (gamberi in tempura su ciotola di riso), oppure al salmone con salsa teriyaki.
Valida anche la serata all-you-can-eat del mercoledì, che in realtà consiste in un menù di 7 portate con tutte le specialità della casa.
[corso Regina Margherita 172]
Una delle mie personali sfide gastronomiche consiste nel riuscire a sperimentare, prima o poi, tutti i ristoranti giapponesi di Torino. ...
I 5 migliori ristoranti giapponesi di Torino (finora, secondo me)
I 5 migliori ristoranti giapponesi di Torino (finora, secondo me)
I 5 migliori ristoranti giapponesi di Torino (finora, secondo me)
Una delle mie personali sfide gastronomiche consiste nel riuscire a sperimentare, prima o poi, tutti i ristoranti giapponesi di Torino.
Non so nemmeno a quanti ammontino esattamente al momento: continuano sempre a nascerne di nuovi, e, anche per una maniaca della cucina nipponica come la sottoscritta, è impegnativo riuscire a tenere il passo. Oltretutto molti sono in realtà cinesi travestiti, allettanti per il prezzo ma scadenti come qualità, che sui nastri del kaiten mettono lo stesso sushi industriale che puoi trovare nei frigoriferi del supermercato pochi metri più in là, oppure che all'interno dell'all-you-can-eat offrono anche pizza surgelata e fritti estremamente bisunti.
Ecco, questi mi scoraggiano a priori e magari, mi perdonerete, li escluderò dalla sfida. Però, con quelli per cui, almeno sulla carta, merita la pena, prima o poi porterò a termine la mia missione.
Per il momento condivido i risultati di quanto sperimentato sinora: selezionarne solo cinque non è stato facile, ci ho dovuto pensare un po'.
Però, visto che ormai manca pochissimo alla mia partenza per il Sol Levante (e quindi alla mia sperimentazione del vero cibo giapponese), direi che potrebbe essere il momento ideale per fare il punto della situazione: chissà se, dopo aver provato quello vero, i miei gusti cambieranno...
#1 - [Wasabi]
Un'istituzione.
O, quantomeno, si dice, l'unico ristorante veramente giapponese di Torino - gestito da giapponesi e con personale giapponese.
Le cameriere sono in kimono, ci sono i tavoli alla giapponese, in cui ci si siede sui tatami e si mettono le gambe sotto (pertanto, attenzione, perché vi verrà richiesto di togliere le scarpe: calzini puliti e senza buchi, mi raccomando!), e anche i menù sono scritti con i pennelli da calligrafia, di fianco alla traduzione in italiano.
Peraltro è (che io sappia) l'unico locale in città in cui sia possibile assaggiare il sukiyaki - ovvero una sorta di bourguignonne alla giapponese in cui si fanno cuocere a piacere carne e verdure all'interno di una pentola di brodo bollente che viene messa al centro del tavolo.
Più di così...
Un po' più caro della media, ma ne vale la pena!
[corso Ferrucci 72]
-------------------------------------------------------------------------------------------
#2 - [Kensho]
Atmosfera minimal e molto sofisticata per questo locale in pieno centro che una volta era un ristorante cinese (sì, ma il miglior cinese della città).
La scelta è ampia e tutta di ottima qualità, in linea con la loro filosofia di voler portare il cliente a riscoprire e soddisfare tutti e cinque i suoi sensi.
Personalmente consiglio quello che vedete nella foto - un trancio di merluzzo nero dell'Alaska fatto marinare nel miso e poi cotto alla piastra con salsa teriyaki. Sublime!
[via dei Mercanti 16]
---------------------------------------------------------------------------------------------
#3 - [Arcadia]
L'Arcadia è stato il primo ristorante a Torino ad offrire sushi, in tempi ormai remoti, quando per me era ancora un cibo molto strano e fin troppo esotico - tanto che non ero ancora riuscita a vincere la ritrosia dell'assaggiarlo.
L'Arcadia in realtà è anche un ristorante giapponese, perché nasce come uno dei templi della cucina piemontese tradizionale, e mantiene tuttora entrambe le anime: un connubio decisamente particolare ma che convive in perfetta armonia, mantenendo alta qualità su entrambi i fronti.
La location è molto settecentesca e molto affascinante: mangiare maki fra stucchi ed affreschi barocchi non capita tutti i giorni - e già solo per questo non si può non consigliare.
[galleria Subalpina, piazza Castello]
--------------------------------------------------------------------------------------------
#4 - [Kokoroya]
Kokoroya è un localino minuscolo in una traversa di via Garibaldi che fa anche da gastronomia e che ha soltanto 5 posti a sedere al bancone, di fronte ad uno specchio tutto tappezzato di articoli di giornale ed illustrazioni dei piatti serviti.
Purtroppo in mezzo a tutti questi ritagli appesi c'è anche una scritta "No photos" - quindi per presentarvelo vi dovete accontentare delle mie parole.
Sedendosi al bancone di Kokoroya per un attimo ci si dimentica di essere a Torino, e si ha più la sensazione di essere in qualche grande città giapponese alla ricerca di un po' di cibo da strada con cui riempire la pancia.
Il ragazzo che serve è italianissimo, ma dietro le quinte, in cucina, c'è la sua fidanzata giapponese, che è una cuoca provetta.
Niente sushi ma tanti altri piatti nipponici doc che non è facile trovare da altre parti: una volta alla settimana fanno persino l'okonomiyaki, la frittatona tipica di Osaka, fatta con verdura, carne o gamberi, in cui era specializzato Marrabbio di "Kiss me Licia".
Ma tutti gli altri giorni vi potete comunque deliziare con takoyaki (polpette di polpo in pastella), ramen, onigiri (i famosi triangoli di riso avvolti nell'alga nori e con diversi ripieni che si vedono sempre negli anime) e tante altre delizie, comprese delle bento box decorate con la verdura ritagliata a forma di fiore.
[via Piave 9/A]
--------------------------------------------------------------------------------------------
#5 - [Ohashi]
Ohashi è il nome giapponese delle bacchette di legno, e questo locale poco reclamizzato, fuori dal centro (ma non troppo lontano) e dal look un po' spartano, non solo è secondo me uno dei migliori ma è anche uno dei primi locali di cucina nipponica aperti a Torino.
Esiste dal 2003, ma personalmente lo conosco in realtà da tempi piuttosto recenti: data la vicinanza col mio precedente posto di lavoro, era diventato un appuntamento piuttosto assiduo della pausa pranzo, tramutato poi anche in parecchie cene.
Interessanti i roll, ma la mia scelta va spesso al tendon (gamberi in tempura su ciotola di riso), oppure al salmone con salsa teriyaki.
Valida anche la serata all-you-can-eat del mercoledì, che in realtà consiste in un menù di 7 portate con tutte le specialità della casa.
[corso Regina Margherita 172]
About author: Serena Chiarle
Analitica come stile di vita, e data scientist di professione. Introversa e fiera di esserlo, ho come arma preferita il sarcasmo. Viaggio spesso con il pensiero e ogni tanto anche dal vivo. Leggo per legittima difesa e scrivo con premeditazione di reato - oppure per evitare di commetterne. Bevo vino rosso, caffé senza zucchero, parlo con i gatti e fotografo tramonti. Amo le contraddizioni perché è così che funziona.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Ne ho provati 3 su 5; confermo l'ottima qualità' del Wasabi. E in Giappone ho mangiato cose mai viste! Aspetto tue impressioni.
RispondiEliminaIn effetti l'esperienza gastronomica qui si sta rivelando interessante!!
Elimina