Torino è da sempre stata definita una città magica. Ci sono fantastilioni di libri, e persino dei tour organizzati, che esplorano questo as...

Torino e la sua Magia - Qualche dritta sui misteri di una misteriosa città! Torino e la sua Magia - Qualche dritta sui misteri di una misteriosa città!

Torino e la sua Magia - Qualche dritta sui misteri di una misteriosa città!

Torino e la sua Magia - Qualche dritta sui misteri di una misteriosa città!

Torino è da sempre stata definita una città magica.
Ci sono fantastilioni di libri, e persino dei tour organizzati, che esplorano questo aspetto; ed esiste un numero ancora più grande di legende e credenze che giustificano questo titolo di cui è stata insignita.
Ma la domanda fondamentale è - è magica solo perché è affascinante e misteriosa, con il suo alone arcano e suggestivo, che per molti risulta irresistibile, oppure perché veramente nasconde qualche segreto occulto, derivante sia dalla magia bianca che da quella nera?
( e no, non sto parlando di una delle sue squadre di calcio...)
In realtà non ho intenzione di rispondere a questa domanda - semplicemente perché non ho ancora trovato una risposta neppure io: sono una persona estremamente cervellotica e concreta, però ammetto che questo genere di argomenti mi incanta non poco.
In pratica non ci credo, ma sarebbe bello poterlo fare - un po' come quando, da bambini, avevamo già scoperto che Babbo Natale non esisteva, ma una piccola parte di noi ancora ci sperava, e attendeva con trepidazione di poter avere la conferma che non erano i nostri genitori a mettere i regali sotto l'albero.
Quindi eccovi di seguito una panoramica di alcune delle legende, dei miti e dei fatti che hanno contribuito a creare l'alone magico che abbellisce Torino.
Dopodiché sentitevi liberi di fare la vostra scelta - se crederci oppure no.
D'altro canto la magia sta nell'occhio di chi la guarda: se ci credi, esiste; se la cerchi, la troverai; i prodigi non si rivelano a chiunque, ma solo a coloro che vogliono fare lo sforzo di mettersi alla loro ricerca.
E questo è un principio che sicuramente calza a pennello per il tipo di magia che ha Torino - sia quella esoterica, che quella collegata al puro e semplice fascino della sua bellezza regale...

[*] Il Codice Da Vinci avrebbe dovuto essere ambientato qui...
La Gran Madre è una chiesa piuttosto particolare.
A cominciare dal suo nome: non suona affatto come uno degli appellativi che il Cristianesimo potrebbe dare alla Vergine Maria, ma ha più che altro un sapore di tipo pagano.
E infatti, anche se è stata costruita nel 1831 come omaggio al re Vittorio Emanuele I per la sua vittoria contro Napoleone, la leggenda narra che sia stata costruita su un punto dove secoli prima sorgeva un tempio dedicato alla dea Iside.
Ma l'aspetto più enigmatico di questa chiesa è collegato a questa statua, che rappresenta la Fede.


Torino, Gran Madre

La statua regge un calice, che secondo alcuni potrebbe essere il Sacro Graal, e con l'altra mano indica un punto indefinito dell'orizzonte.
Sempre secondo questa teoria pro-Graal dovrebbe indicare il luogo in cui il sacro calice è nascosto - e, beh, perché no, dal momento che il gesto è talmente vago...
D'altro canto non ci si può certo aspettare di trovare le indicazioni su Google Maps per trovarlo, altrimenti Dan Brown avrebbe scritto un libro piuttosto noioso sull'argomento (anche se in realtà adesso mi viene da domandarmi se sia più ricco lui o il fondatore di Google ... - ma ok, sto tergiversando).
In ogni caso, anche se forse nessuno di noi apparterrà mai alla schiera degli eletti che riusciranno a scovarlo, allora possiamo forse immaginare che questa signora dall'aria serafica in realtà sia una sorta di guardiana protettrice di Torino - e sinceramente a me questa idea trasmette un gran senso di pace.
Che, d'altro canto, è ciò a cui dovrebbe servire la Fede.

[*] Che la Forza sia con te...
Una leggenda... o meglio, una sorta di teoria New Age sostiene che Torino sorga sopra un paio di flussi energetici molto potenti.
Ovviamente questi flussi sono invisibili (beh, altrimenti non sarebbe solo una teoria ma un dato di fatto), ma pare che scorrano sotto il suolo cittadino come se fossero due fiumi, in una sorta di parallelismo con i due "veri" fiumi torinesi (voglio dire, quelli fatti di acqua - e di fango, talvolta).
Avere tutta questa energia che sfrizzica purtroppo non significa che non dobbiamo pagare le bollette della luce; però a quanto pare è in grado di spiegare non solo i già menzionati poteri magici, ma anche il particolare ruolo che la città ha sempre avuto nel corso della storia.


Torino

Questa teoria viene esposta anche nel romanzo di Tullio Avoledo e Davide Di Leo (aka Boosta dei Subsonica) "Un buon posto per morire" [Einaudi, 2011], che è una specie di thriller esoterico principalmente ambientato qui, il quale si è rivelato una piacevole lettura estiva.
In questo libro i due autori spiegano che questo nodo energetico ha la peculiarità di favorire la nascita delle cose, le quali però devono poi spostarsi altrove per poter riuscire a crescere e svilupparsi.
E di fatto è proprio questo che è capitato con un certo numero di cose che sono nate qui e che adesso sono state spostate altrove: pensiamo all'Italia come nazione, giusto per dirne una, dato che il processo di unificazione del Paese è stato cominciato dai Savoia ma poi la capitale è stata spostata a Roma. Pensiamo al cinema italiano, alla TV italiana, alla Telecom... e a tante altre cose.
Quindi non incolpate Marchionne, in realtà lui è schiavo del potere di questo flusso energetico.

Sempre su questo tema, c'è anche chi dice che la peculiare e caratteristica forma della Mole Antonelliana sia dovuta al fatto che, in realtà, lo scopo primario dell'edificio è quello di fungere da catalizzatore per tutta questa rutilante energia: la Mole sarebbe insomma una specie di gigantesco talismano che serve per convogliare l'energia e poi spargerla a cascata su tutta la città, come una sorta di antenna.


Torino, Mole Antonelliana
Stesso discorso per il "perno" posizionato a metà fra le due statue dei Dioscuri in Piazza Castello: il perno tradizionalmente viene considerato un portafortuna, se viene afferrato e trattenuto per un po'; ma in realtà i suoi supposti effetti benefici sarebbero tutti dati dal fatto che funziona anch'esso come convettore energetico.

Torino, Piazza Castello

[*] Puoi trasformare tutti i miei metalli in oro??
Pare che i Savoia si intrallazzassero non poco con l'Alchimia.
Avevano radunato a corte una discreta mandria di alchimisti, che includeva addirittura Paracelso in persona.
Di sicuro l'idea di trasformare il vile metallo in oro doveva sembrar loro appetitosa, dal momento che governare un regno finisce sempre per essere piuttosto costoso; ma probabilmente speravano anche di riuscire a violare qualche altro ancora più potente e prezioso segreto. Immortalità? Potere? Evitare di avere un discedente che partecipi a "Ballando con le stelle"??


Torino, Piazza Castello

La leggenda dice nel sottosuolo della città ci sia ancora una Grotta Alchemica - che era una specie di laboratorio degli alchimisti, il quale ovviamente doveva rimanere super segreto.
A parte questo (eventuale) presente a Torino, ce ne dovrebbero essere solo altri due in tutta Europa, uno a Lione e uno a Praga.
Ed esistiono solo tre persone che sono a conoscenza della loro esatta ubicazione (nemmeno questi sono presenti su Foursquare, per ora), e che quindi possono accederci. Ovviamente io non faccio parte del fortunato trio, anche perché ho un pessimo senso dell'orientamento, per cui sarei parecchio inutile.
In ogni caso, anche qualora doveste finirci dentro per puro caso, perché, che so, vi siete ubriacati e siete caduti in un tombino, oppure siete dovuti scappare da qualche marito infuriato attraverso le fognature... o qualunque altra ragione che vi possa aver spinti ad esplorare il labirinto sotterraneo di Torino - beh, fareste meglio ad evitare comunque di entrarci, perché la pare che la Grotta sia vigilata da un elementale piuttosto incattivito.


Torino

E che cos'è un elementale?
Beh, si tratta di una creatura modellata da un alchimista a partire da uno dei quattro elementi naturali (aria, acqua, terra o fuoco). Non ha una volontà propria ma si limita ad obbedire a ciò che il mago le ha comandato - come una specie di robot, insomma, ma creato con la magia.
Fatto che quindi rende i maghi un po' simili agli ingegneri... e viceversa - ma è meglio che non glielo diciate. Agli ingegneri, intendo.
Hm, forse anche i maghi non potrebbero prenderla granché bene.
Diciamo che dipende da quante persone appartenenti alle due categorie conoscete di più - e sappiate che se siete a Torino potreste incontrare molti esponenti di entrambe.
Ok, come al solito mi perdo nei miei voli pindarici.
Tornando per un attimo agli elementali, comunque, per la cronaca il Golem, la leggendaria creatura che secondo la leggenda aveva messo sottosopra Praga, era pure lui un elementale - quindi adesso sapete perché è meglio non stuzzicarli troppo.

[*] Acqua, grazie
In realtà, però, il Golem era un elementale originato dalla Terra; mentre pare che quello che è posto di guardia a Torino (tra l'altro non conosciamo il suo nome - peccato) dovrebbe essere stato originato dall'Acqua.
E questo non ci deve stupire, dal momento che pare che l'acqua abbia un ruolo molto importante, o quantomeno ricorrente, all'interno del ricco arsenale di mitologia e leggende di cui Torino dispone.
Ad esempio c'è la Fontana Angelica di Piazza Solferino, che presenta un interessante collezioni di simboli massonici: pare che le due figure maschili rappresentino Boaz e Jaquin, che sarebbero i due giganti che sorreggevano le Colonne di Ercole, le quali nel mondo antico si credeva rappresentassero il confine del mondo conosciuto - e che, dunque, nella simbologia massonica, diventano una sorta di soglia da oltrepassare per protendersi verso l'infinito e la conoscenza.
E la conoscenza è anche simboleggiata dall'acqua stessa, dal momento che è qualcosa in grado di dissetare le nostre anime, combattendo l'aridità data dall'ignoranza e placando la nostra umanissima sete di sapere.


Torino, piazza Solferino

Del resto si tratta di qualcosa di molto simile alla metafora che il Cristianesimo usa con il Battesimo, dove l'acqua rappresenta l'attraversamento di una soglia che simboleggia il primo passo di un cammino di iniziazione che l'individuo compie verso Dio.
E forse non a caso il Patrono di Torino è proprio San Giovanni Battista.

Tuttavia, con tutta questa importanza che viene data all'acqua, a Torino manca il mare...
Ma in compenso ha un fiume piuttosto importante.

Torino, Dora
Statua della Dora in Piazza CLN
Anzi, ne ha due - il Po e la Dora Riparia.
Però è stato nel Po che, secondo la leggenda, il giovane dio del Sole Fetonte si è fatto un tuffo dopo che aveva perso il controllo del suo carro - che probabilmente guidava ancora con il foglio rosa.
Per fortuna era un buon nuotatore, o comunque in quanto dio era immortale, e, dopo essere soppravvissuto al tuffo non programmato, ha deciso di fondare Torino.

Torino, Po
Fontana gemella che rappresenta il Po, sempre in Piazza CLN
Quindi, questa leggenda di Fetonte è la prova di quanto sia falso lo stereotipo che dice che a Torino non c'è mai il sole!!

[*] Il Lato Oscuro di Torino
Ad una prima occhiata questo monumento probabilmente non vi dirà granché...

Torino, piazza Statuto

E' stato eretto per commemore i 48 operai che sono deceduti duranti i lavori di scavo del tunnel del Frejus, nella seconda metà del XIX secolo; e la creatura alata in cima ad esso ufficialmente è una rappresentazione iconica della Scienza - un po' come a voler dire che le vittime sono quasi state una sorta di sacrificio umano sull'altare del Progresso.
Cosa che già così a me pare sufficientemente inquietante, a dire la verità.
Ma c'è dell'altro.
A ben vedere il tizio alato, per essere una rappresentazione iconica, non è dotato di alcun simbolismo che possa in qualche modo richiamare il concetto di scienza e/o progresso: ha solo una stella sulla fronte - che non centra molto.
Quindi, secondo alcuni, è proprio questa stella che tradisce la sua vera identità: si tratterebbe infatti di Lucifero, l'angelo caduto, il più bello ed il più assetato di conoscenza, che aveva osato ribellarsi alla volontà di Dio perché voleva qualcosa di più.
E apparentemente si trova a suo agio qui, dato che, come dicevamo, la magia torinese ha anche un lato oscuro: non è solo bianca, ma anche nera... e Piazza Statuto, con questo ambiguo monumento, a quanto pare è il punto principale di riferimento della parte più nera.
Del resto c'è anche un Mc Donald's di fronte ad esso, quindi questa è la prova ufficiale che si tratti effettivamente della radice di tutti i Mali ;)
Ok, scherzi a parte - negli anni '90 si diceva che Torino era la città italiana con il maggior numero di satanisti (anche se mi sorge spontanea la domanda di come siano riusciti a calcolare questo dato - non penso proprio che la gente scriva "Professione: satanista" sulla carta d'identità...); eppure è anche la città con il maggior numero di santi.
E mi sa che in questo ci han di nuovo messo lo zampino loro, i due flussi energetici a cui Castore e Polluce stanno di guardia: sono due forze che si scontrano e che mettono in scena l'infinita lotta fra il Bene e il Male, fra lo Yin e lo Yang, fra la Luce e le Tenebre.

Torino

Detta così forse suona un po' apocalittica ed inquietante, ma non fatevi spaventare.
E anche per quanto riguarda il tizio alato, non fatelo diventare un deterrente nei confronti di un vostro eventuale desiderio di visitare Torino: la leggenda infatti dice che questa città è protetta contro qualsiasi male perché possiede tre delle più importanti reliquie della Cristianità, che fungono da talismani sacri.
Una è ovviamente la Sindone, poi c'è un pezzo della Croce di Gesù (conservata nella chiesa di Maria Ausiliatrice) e...
Beh, in realtà non è ben chiaro quale sia il terzo.
Possiamo quindi sognare che si tratti veramente del Gral??

[Questo post è stato scritto con l'aiuto dei numerosi libri sui misteri di Torino che mia mamma possiede  - e in particolare "Torino Magia & Mistero", di E. Bassignana, ed. Priuli & Verlucca + "Guida insolita ai misteri, ai segreti, alle leggende ed alle curiosità di Torino", di R. Rossotti, ed. Newton & Compton]

2 commenti:

  1. mi hai incantata! Pensare che io non sono mai stata a Torino! Che vergogna :(

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    1. Allora prima o poi dovrai recuperare :)
      E se vorrai sarò ben lieta di farti da guida!

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