Ovviamente questo con il giusto equipaggiamento in termini di vestiti spessi e con la colleborazione del sole, quando si decideva a a rimanere per un po' a compiere il suo dovere.
La città mi è piaciuta molto.
Non è riuscita a scalzare Stoccolma nella mia personale classifica delle capitali nordiche, ma occupa un onorevole secondo posto, con davvero pochissimi punti a separarla dalla prima.
Le due città hanno parecchie similitudini a livello strutturale ed architettonico, ma Copenaghen rielabora questi elementi declinandoli in maniera diversa - un po' come potrebbero fare due cuochi intenti a cucinare uno stesso piatto con (quasi) gli stessi ingredienti, ma aggiungendo il loro tocco personale nel modo di mixarli, nel punto di cottura, nella presentazione.
Girando per Copenaghen non si può fare a meno di pensare ad Amleto: c'è un non-so-ché di intenso e quasi "tragico" in questa città - intendendolo con un'accezione positiva, ovviamente.
Una sorta di apparenza molto calma e silenziosa che però nasconde emozioni forti, profonde.
E ti senti trascinato a cercarle queste emozioni, ad esplorare gli angoli nascosti, ad infilarti dentro i cortili, a scegliere i vicoli secondari.
E' meno ordinata e metodica della sua cugina svedese - appunto perché la sua superficie lascia intravedere qualche segno di questa tempesta: gli elementi architettonici hanno qualche curva extra, qua e là compaiono colori forti, violenti.
Forse, proprio come Amleto, anche Copenaghen si tormenta sull'essere o il non essere: ma questo suo contrasto fra la sua ordinata apparenza scandinava ed i suoi guizzi passionali non è sintomo di indecisione, ma è anzi sinonimo di una più ricca, variegata personalità.
E adesso andiamo insieme a farci un giro fra le sfaccettature di questo caratterino che a me sono piaciute di più...
[1] Nyhavn
Probabilmente questo posto è il più famoso, il più fotografato, il più iconico di Copenaghen subito dopo la Sirenetta.
Il nome significa "Nuovo Porto", ma in realtà si tratta di un canale che è stato costruito per collegare il porto vero e proprio (ovvero quello che dà sul mare) con la piazza del mercato all'interno della città.
Ma al di là del suo scopo pratico, è davvero bellissimo.
Le casette colorate adagiate di fianco agli alberi dei vecchi velieri ormeggiati qui sono una sorta di cartolina vivente.
In tre di questa case (per la precisione quelle ai numeri 20, 67 e 18) ha vissuto e lavorato H. C. Andersen - e adesso mi è chiaro da dove abbia preso gran parte dell'ispirazione per i suoi lavori!
E anche perché, pur avendo cambiato casa tre volte, non abbia mai voluto spostarsi da qui.
Nyhavn è anche una delle zone più carine dove poter mangiare, e c'è sicuramente parecchia scelta.
Ai Danesi apparentemente piace molto mangiare fuori, anche alla fine di ottobre quando le temperature cominciano già ad essere piuttosto freschette.
Ed è per questo che qui tutti i ristorantini sono equipaggiati con stufe e coperte di lana: in questo modo ci si può godere il pasto ed il panorama senza tremare né congelare.
Il posto che abbiamo scelto noi per ben due pranzi si chiama "Nyhavn Kronen" e vi posso consigliare il tris di smørrebrød - pane di segale con tre differenti farciture, fra cui gamberetti, merluzzo fritto, roast beed, cipolle fritte e rafano.
Davvero buono!
[2] I Giardini della Biblioteca Reale
Ecco una piccola oasi di peace.
C'è un'atmosfera tranquilla ed introspettiva ed è un posto dove potersi rifugiare e riposare dopo aver camminato per tutto il giorno
E' dietro il castello Christiansborg Slot - ma è un po' nascosto: io l'ho scoperto infilandomi in un portone... ed è proprio questo che volevo dire poche righe più sopra, scrivendo che a CPH bisogna scegliere i vicoli secondari al fine di scovare i tesori nascosti della sua ombrosa personalità.
Ecco il portone dove bisogna infilarsi... |
...e questa è l'oasi segreta che potrete trovare! |
[3] Amalienborg
Questa invece è la zona più "regale" della città: non solo per l'apparenza maestosa ma per il fatto che è dove vive la famiglia reale.
C'è una grande ed ariosa piazza ottagonale, circondata da quattro elegantissimi palazzi Rococò.
Se ci arrivate per le 11 del mattino potrete anche assistere al Cambio della Guardia.
Le uniformi delle Guardie Reali Danesi sono molto simili a quelle delle guardie britanniche (hanno anche l'orsetto in testa), ma hanno una palette di colori sul blu.
[4] Kastellet
Il Kastellet è una fortezza di forma pentagonale che tutt'oggi ospita una caserma - ma ovviamente quello che mi è piaciuto di più è stata la sua zona verde.
Si può fare una bella camminata sopraelevata lungo tutto il perimetro del pentagono: c'è anche un vecchio mulino di legno, e si gode di una bella vista sul porto.
Poi si può scendere giù e godersi un po' i boschi che ne circondano il retro.
Ogni volta che metto piede all'estero sono sempre meravigliata dalla cura e della bellezza delle aree verdi che si riescono a trovare nelle grandi città, rispetto a quanto (non) abbiamo in Italia.
Non che non ci siano aree verdi da noi, ma purtroppo sono di solito molto degradate e trascurate, se non addirittura anche pessimamente frequentate.
Quindi questo è sempre un aspetto che mi rende ancora più piacevole la visita a quei paesi che invece hanno una particolare cura dei loro parchi & giardini.
Senza contare che, in quel periodo, questo parco era reso ancora più bello dalla malinconica bellezza autunnale e dai suoi colori dorati.
[5] Rosenborg Slot
Si tratta di un minuscolo ma bellissimo castello del XVII secolo, che ha un'aura molto romantica.
Non mi stupisce che parecchi re danesi lo abbiano scelto come loro residenza ufficiale: personalmente avrei fatto lo stesso, oltre a essere bello è anche molto intimo ed accogliente.
Oggi ospita i Gioielli della Corona, ma mi viene spontaneo dire che è un gioiello esso stesso.
E' circondato da un giardino in stile inglese altrettanto bello (Kongens Have), che ho subito eletto come una delle mie passeggiate preferite in città.
Mi sono piaciute molto le sue panchine di legno circondate da statue dal gusto classico e da cespugli ed aiuole curatissimi; nonché il fossato che circonda il castello con le anatre che ci nuotano.
[6] Prendere il treno per Malmö
Malmö è in Svezia, ma ci vogliono solo 30' di treno per raggiungerla, attraversando un ponte sul mare.
E non c'è nemmeno bisogno di cambiare i soldi, perché i negozi accettano senza problemi le corone danesi.
Malmö non è una città turistica, ma direi che merita una visita, perché è molto carina: a me piace molto lo stile che hanno le città scandinave, e Malmö di sicuro ne è un'ottima rappresentante.
Il centro della città si sviluppa principalmente su di una lunga via pedonale, che comincia dall'ariosa piazza del Municipio, fino ad arrivare alla città vecchia con le botteghe degli artigiani nelle case di legno a graticcio e le strade ciottolose.
Ad un certo punto potete incontrare un parco che è anche un cimitero - e questa è un'usanza comune in Svezia, ma devo dire che mi piace: è un po' un modo per riuscire a sentirsi maggiormente a proprio agio con la sempre difficile tematica del non esserci più, o forse anche solo un modo per sottolineare una sorta di continuità fra la vita e la morte.
Ma quello che mi è piaciuto di più sono state queste statue di gatti sparse qua e là lungo il fiume:
[7] Strøget
Il termine Strøget viene usato come se si trattasse di un'unica entità, ma in realtà è composta da 5 diverse strade, tutte pedonali e tutte pullulanti di negozi, dalle boutiques più chic alle consuete catene low cost.
A parte i negozi, è una scenografia molto graziosa, con antichi edifici color pastello nello stile curvilineo scandinavo e le strade pavimentate.
E' anche nota per i suoi artisti di strada, quindi può essere piacevole prendersi una pausa relax dopo una maratona di shopping (o di turismo compulsivo) sedendosi su una panchina ed ammirando le loro performance.
O semplicemente guardando la gente che passa.
[8] La Sirenetta
Beh, del resto è il simbolo di Copenaghen. Non si può venire qui senza vederla - o meglio, senza cercarla.
Perché, in realtà, si trova abbastanza fuori dai consueti itinerari turistici, in una zona del porto che non è nemmeno poi tanto distante ma dove comunque si va con un obiettivo. Voglio dire, non può capitare di girare a caso e sbatterci il naso dentro.
La Sirenetta è un po' una diva (forse sarà colpa della Disney che le ha montato un po' la testa) e si vuole far trovare, vuole l'attenzione tutta per sè.
Mentre la stai cercando, ad un certo punto ti può anche venire da domandarti se stai andando dalla parte giusta, specialmente se, come me, decidi di raggiungerla attraversando il parco del Kastellet, e se, sempre come la sottoscritta, non ti fidi moltissimo del tuo senso dell'orientamento...
Ma poi vieni immediatamente rassicurata dallo spropositato quantitativo di folla che ad un certo punto ti ritrovi davanti.
E... uhm.
E' abbastanza piccola, decisamente molto più minuscola di quanto ci si possa immaginare; è un po' distante dalla riva ed ha alle spalle uno sfondo post-industriale abbastanza prosaico che non è nemmeno interessante da un punto di vista fotografico.
Direi senza ombra di dubbio che posso inserirla anche nella mia Top 10 dei "10 monumenti celebri che più si sono rivelati deludenti" - ma è comunque davvero graziosa.
E, veramente, non andate via da Copenaghen senza averla vista.
Ad essere completamente sinceri mi sfugge un po' il motivo per cui sia diventata un simbolo, ma sta di fatto che lo è: come ogni icona ha i suoi detrattori, ma di sicuro c'è che non è possibile diventare icone se almeno un po' non lo si merita.
[9] Rådhus
Ovvero il Municipio.
E' stato costruito sul finire del XIX secolo, ma ha un certo sapore gotico, con tutte le creature marine fantastiche che lo adornano.
Si può salire sulla torre, e da lì si gode di una vista spettacolare della città - ma in ogni caso, anche se non si sale, resta sempre uno dei più begli edifici di Copenaghen.
Ed è il punto ideale da dove cominciare l'esplorazione del centro.
[10] Il Quartiere Latino
Come a Parigi, questo nome indica il quartiere medioevale sede dell'Università.
E, come a Parigi, è una zona dove si può girare a caso, lasciandosi guidare dall'ispirazione: tanto si sarà sempre sicuri di riuscire a trovare qualche angolo particolare ed affascinante.
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