Quando ero bambina per me l'aeroporto significava solo rivedere mio padre. Non accadeva spesso, ma qualche volta siamo andate a prender...
Storie di aeroporti
Non accadeva spesso, ma qualche volta siamo andate a prenderlo a Caselle, rimanendo in attesa fra i negozi ed i bar di vederlo comparire fra le porte scorrevoli di vetro oscurato.
C'era l'emozione di rivederlo, ma per me, fin da subito, aveva cominciato a mescolarsi anche con un'altra emozione: l'emozione dell'aeroporto, l'emozione del partire, di selezionare e rinchiudere le tue necessità in una piccola valigia da trascinarti dietro e pensare che adesso sei qui ma fra un paio d'ore sarai lontana migliaia di kilometri.
All'epoca il massimo dei miei viaggi era costituito dal mare della Liguria, a meno di tre ore di macchina da casa: non sapevo ancora che cosa ci fosse oltre quelle porte scorrevoli di vetro oscurato, non avevo ancora dimestichezza con tutte le procedure e le regole che il volare comporta, avevo visto solo la fetta di mondo che mi era stata data in dotazione alla nascita; eppure qualcosa di questi luoghi asettici e frenetici mi attirava inesplicabilmente.
Era il seme del morbo del viaggiatore che stava già cominciando a germogliare dentro di me.
Mi sono appena whatsappata (??) sentita su Whatsapp con Ginger Cat, che sta per partire per il Donegal. In realtà lei era un pochino in ans...
Nostalgie d'Irlanda
In realtà lei era un pochino in ansia per alcune questioni logistiche (l'aeroporto Charles De Gaulle ha una brutta nomea quando lo si usa come scalo di connessione), ma io ne ho approfittato per sognare un po' ad occhi aperti con lei sui luoghi meravigliosi che vedrà.
Io non mi posso lamentare, perché dopodomani sarò in partenza anch'io, per la Polonia; però l'Irlanda ha sempre un posto molto speciale nel mio cuore... e quindi adesso ho gli occhi pieni di distese verde smeraldo e di profondi cieli in movimento.
Con qualche lepricano che salterella in mezzo, ovviamente.
E poi, se non lo sapete, in Irlanda, come in tutti i Paesi di origine celtica, i gatti neri sono considerati portatori di fortuna - fattore che considero sempre come indice di una civiltà superiore ;)
In Irlanda, addirittura, c'è la leggenda del Lucky Black Bog Cat, il Gatto Nero delle Torbiere, che pare sia un felino di dimensioni superiori al normale che si aggira quatto quatto per le torbiere e si aggradi di portare buona sorte a coloro in cui si imbatte.
Direi che quindi un bel posto nostalgico sui posti irlandesi che più mi sono rimasti nel cuore ci può stare.
Forse avrei dovuto inserirlo nella serie "Amarcord", dal momento che sono ormai quasi passati 10 (!!) anni da quando ho messo piede (anzi, zampa) sull'Isola di Smeraldo - però, che ci volete fare, a me sembra ieri...
E quindi ora vi condivido quei pezzettini di verde e di cielo che mi sono rimasti negli occhi e nel cuore:
Questa è la cronaca di una visita in un posto che non era stata programmata. E, come parziale conseguenza di questo fatto, neppure questo p...
Nella tana del Bianconiglio al Valentino
E, come parziale conseguenza di questo fatto, neppure questo post era programmato.
Ma spesso le esperienze migliori sono proprio quelle che non erano state programmate.
Quelle che ti chiamano all'improvviso e che senti di dover seguire.
Un po' come Alice, che si incuriosisce riguardo al Bianconiglio quando lo vede passare e lo segue fin giù per la sua tana, scoprendo un nuovo, incantevole Paese delle Meraviglie.
In questo caso il "Paese delle Meraviglie" per me non era affatto nuovo - lo conoscevo già piuttosto bene.
Ma a volte ti capitano giornate dal sapore magico, giornate che diventano speciali perché ti rendono in grado di vedere le cose di ogni giorno con occhi nuovi, sotto una nuova luce che fa esplodere all'improvviso tutta la loro bellezza - un po' come un fuoco d'artificio che trasforma il cielo che sta tutti i giorni sopra la nostra testa in un carnevale festoso.
I santi dei primi secoli del Medioevo mi hanno sempre affascinata. Sono sempre figure quasi mitologiche, somigliano più a druidi o a strego...
[I Viaggiatori Ignoranti] L'abbazia di Novalesa ed il suo abate super eroe
Sono sempre figure quasi mitologiche, somigliano più a druidi o a stregoni che non a monaci, e spesso hanno dei superpoteri da fare invidia agli eroi Marvel.
Un lunedì di inizio giugno in cui ero a casa, e soprattutto in cui faceva molto caldo, mi sono inerpicata sulle mie montagne della Val di Susa, nella zona più alta ed eremitica della valle, per andare a visitare l'Abbazia della Novalesa e scoprire le sue storie.
L'abbazia è fatta di roccia, solida come quella delle montagne che la circondano, e infatti resiste lì da più di 1300 anni.
Con 1300 anni di vita di storie da raccontare ne ha decisamente molte...
E io ho deciso di cominciare con quella di uno dei suoi primi abati, Eldrado, che poi è diventato santo e che sicuramente aveva delle doti molto speciali: ammansiva le vipere, trasformava l'acqua in olio e, soprattutto, viaggiava nel tempo.
Tutto ciò è pane per i denti de I Viaggiatori Ignoranti: clicca sull'immagine per leggere l'articolo!
Quando visito una città grande ed industriale temo sempre che possa rivelarsi troppo grigia, imbronciata ed indaffarata. Negli insediamenti...
Newcastle - ovvero come un gatto torinese fece amicizia con i Geordie
Negli insediamenti urbani che visito vado sempre alla ricerca di quel tocco di accoglienza curato e cosy, quel legame rispettoso con la propria storia e le tradizioni che ti dia l'impressione di entrare in un vecchio salotto di famiglia, dove sorseggiare un tè osservando le foto degli antenati del tuo ospite. Ma le città industriali sono spesso troppo pragmatiche per curarsi di questo aspetto: l'arredamento del loro salotto è minimal, iper-moderno e funzionale, e trovano controproducente perdersi in contemplazioni nostalgiche del passato, poiché il loro obiettivo è correre il più velocemente possibile verso il futuro.
Newcastle però mi ispirava simpatia.
Da Torinese in qualche modo me la sentivo particolarmente affine ancor prima di visitarla.
Tutte le storie hanno un incipit, tutti i viaggi hanno una partenza, tutte le avventure hanno un inizio - e a me e a Ginger Cat solitamente ...
Un giorno a Londra con Ginger Cat - l'inizio dell'avventura...
Un po' per forza (avendo Torino e Genova collegamenti aerei diretti nel Regno Unito solo con la capitale), ma soprattutto per amore di questa città, i nostri viaggi in territorio britannico, che per noi somigliano sempre di più a dei ritorni a casa anziché a delle vacanze, cominciano e finiscono nell'Eterna Londra.
Quest'ultimo viaggio, per quanto mi riguarda, è stato preceduto da una settimana fatta di ritmi molto frenetici, di corse ansiose contro il tempo e di serate in cui il mal di testa mi trasformava in un animale da letargo - per cui non mi sono nemmeno resa bene conto che il tempo stesse passando, e, quando mi sono diretta in aeroporto, ancora non riuscivo a realizzare né di essere in vacanza, né di essere in partenza verso la mia seconda patria.
Ho sempre sentito un'attrazione fortissima e trascinante per il mondo celtico. Ed è qualcosa che mi accompagna da sempre, dal momento c...
Bretagna - I miei 10 posti da sogno
Ed è qualcosa che mi accompagna da sempre, dal momento che ho poi scoperto in seguito che le fiabe che più mi piacevano quando ero bambina, quelle che non mi stancavo mai di leggere o di farmi raccontare, quelle che mi facevano sognare ad occhi aperti di qualcosa che ancora non sapevo bene cosa fosse ma che già sentivo come parte di me, erano in realtà tratte dal folklore celtico e dalle sue leggende.
Come del resto succede per qualsiasi passione che sia forte e genuina, non sono in grado di spiegare razionalmente che cosa sia esattamente che mi attrae così tanto in questo mondo.
Cioè, naturalmente sarei in grado di snocciolare una lista piuttosto lunga di caratteristiche della cultura e della civiltà celtica che trovo essere nelle mie corde - come ad esempio il loro amore ed il loro rispetto per la natura, che si spinge fino a cercare un'assoluta comunione con essa, o il fatto che attribuissero lo stesso medesimo grado di importanza sia al principio maschile che a quello femminile, all'interno dell'ordine delle cose del mondo - ma, alla fin fine, il motivo più puro e più semplice per questa mia affinità elettiva è in realtà abbastanza ovvio e scontato.
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