aprile 30, 2016
Sono qui che penso a come raccontarvi di Amburgo, e non lo so.
Potrei semplicemente cassarla dicendo che non mi ha entusiasmata - eppure in qualche modo mi sembrerebbe ingiusto.
Mi faccio i sensi di colpa anche nei confronti delle città, non solo delle persone. E dire che pensavo di essere migliorata...
Non è che non sia bella Amburgo - il primo giorno l'ho girata in compagnia di Jenny ed ero concentrata sulle nostre chiacchiere: la sbirciavo con la coda dell'occhio, curiosa di particolari, adocchiando qua e là i monumenti resi fosforescenti, un po' alieni dall'illuminazione notturna, i chiaroscuri delle strade buie, e, come primo, parco assaggio, mi pareva promettente, mi faceva mescolare queste prime, vaghe sensazioni con la ridda di informazioni e suggerimenti che la mia amica annotava sulla mappa stropicciata presa in albergo, facendomi dire "Bene: a domani, Amburgo".
Sono qui che penso a come raccontarvi di Amburgo, e non lo so. Potrei semplicemente cassarla dicendo che non mi ha entusiasmata - eppur...
Alla ricerca di qualcosa ad Amburgo...
Sono qui che penso a come raccontarvi di Amburgo, e non lo so.
Potrei semplicemente cassarla dicendo che non mi ha entusiasmata - eppure in qualche modo mi sembrerebbe ingiusto.
Mi faccio i sensi di colpa anche nei confronti delle città, non solo delle persone. E dire che pensavo di essere migliorata...
Non è che non sia bella Amburgo - il primo giorno l'ho girata in compagnia di Jenny ed ero concentrata sulle nostre chiacchiere: la sbirciavo con la coda dell'occhio, curiosa di particolari, adocchiando qua e là i monumenti resi fosforescenti, un po' alieni dall'illuminazione notturna, i chiaroscuri delle strade buie, e, come primo, parco assaggio, mi pareva promettente, mi faceva mescolare queste prime, vaghe sensazioni con la ridda di informazioni e suggerimenti che la mia amica annotava sulla mappa stropicciata presa in albergo, facendomi dire "Bene: a domani, Amburgo".
aprile 26, 2016
Ogni tanto è bello che le aspettative non si realizzino.
Fa parte della sorpresa del viaggio (della vita), fa parte del fatto che a volte le idee che ti crei a priori sono sbagliate - ed è un bene, perché solo così riesci ancora ad imparare, solo così riesci ancora a stupirti.
Madrid è piuttosto diversa da come la immaginavo: immaginavo che in qualche modo ricalcasse quel minuscolo pezzetto di Spagna che già conoscevo, un po' ampliato e ritoccato nella mia fantasia da tutti gli elementi che associo a questa terra, una declinazione moresca di architettura e tipicità mediterranee, rumorose, noncuranti. Madrid la immaginavo come un'ape regina che porta tutto questo all'ennesima potenza, calcandolo, ampliandolo, mostrandolo nel suo massimo splendore.
E invece no.
Ogni tanto è bello che le aspettative non si realizzino. Fa parte della sorpresa del viaggio (della vita), fa parte del fatto che a vol...
Il Parco del Retiro e la Spagna che non mi aspettavo...
Ogni tanto è bello che le aspettative non si realizzino.
Fa parte della sorpresa del viaggio (della vita), fa parte del fatto che a volte le idee che ti crei a priori sono sbagliate - ed è un bene, perché solo così riesci ancora ad imparare, solo così riesci ancora a stupirti.
Madrid è piuttosto diversa da come la immaginavo: immaginavo che in qualche modo ricalcasse quel minuscolo pezzetto di Spagna che già conoscevo, un po' ampliato e ritoccato nella mia fantasia da tutti gli elementi che associo a questa terra, una declinazione moresca di architettura e tipicità mediterranee, rumorose, noncuranti. Madrid la immaginavo come un'ape regina che porta tutto questo all'ennesima potenza, calcandolo, ampliandolo, mostrandolo nel suo massimo splendore.
E invece no.
aprile 23, 2016
Ho sempre pensato che l'America non facesse per me.
Mi piace vederla, mi incantano i giochi di specchi grandiosi dei suoi grattacieli, alcune sue contraddizioni un po' mi affascinano, un po' mi fan sorridere - ma non fa per me.
Non mi "appartiene".
Troppo grande. Tutto.
Troppo ostentata ed estroversa. Troppa fiducia in sé stessa.
"Yes we can"... eh no, mica sempre.
Corpo da body builder, anima puritana.
Poi...
Poi ci sono andata, ed ho incontrato te.
Ho sempre pensato che l'America non facesse per me. Mi piace vederla, mi incantano i giochi di specchi grandiosi dei suoi grattaciel...
Lettera a Boston
Ho sempre pensato che l'America non facesse per me.
Mi piace vederla, mi incantano i giochi di specchi grandiosi dei suoi grattacieli, alcune sue contraddizioni un po' mi affascinano, un po' mi fan sorridere - ma non fa per me.
Non mi "appartiene".
Troppo grande. Tutto.
Troppo ostentata ed estroversa. Troppa fiducia in sé stessa.
"Yes we can"... eh no, mica sempre.
Corpo da body builder, anima puritana.
Poi...
Poi ci sono andata, ed ho incontrato te.
aprile 18, 2016
Sono ad Amburgo da due giorni.
Non mi piace - ma forse sono io.
E' stato uno di quei viaggi che fai per fuggire da qualcosa che ti sta in testa, che ci sta da un po' troppo e la fa puzzare di chiuso. Ma non sta funzionando - è una falena ubriaca che continua a sbattere contro l'abat-jour, non se ne va, nemmeno se hai aperto la finestra.
E' una città che di cose da dire ne ha, ma io non la sto ascoltando. Perché non sono le cose che avrei voglia di sentirmi dire in questo momento.
Sto seduta a gambe incrociate sul letto gigante della mia stanza d'albergo, con il bagno open space e la doccia come un enorme acquario in mezzo alla camera. Ho tre tipi diversi di cuscini fra cui scegliere. E questa è una decisione facile.
Che cosa fare domani un po' meno.
Fisso il cellulare. Rispondo a qualche messaggio. Ce n'è uno che vorrei mandare, ma sono indecisa. Ecco, questa è una scelta ancora più ardua rispetto a che cosa fare domani.
Poi, all'improvviso, mi viene in mente.
Sono ad Amburgo da due giorni. Non mi piace - ma forse sono io. E' stato uno di quei viaggi che fai per fuggire da qualcosa che ti ...
Brema (la legge dell'attrazione)
Sono ad Amburgo da due giorni.
Non mi piace - ma forse sono io.
E' stato uno di quei viaggi che fai per fuggire da qualcosa che ti sta in testa, che ci sta da un po' troppo e la fa puzzare di chiuso. Ma non sta funzionando - è una falena ubriaca che continua a sbattere contro l'abat-jour, non se ne va, nemmeno se hai aperto la finestra.
E' una città che di cose da dire ne ha, ma io non la sto ascoltando. Perché non sono le cose che avrei voglia di sentirmi dire in questo momento.
Sto seduta a gambe incrociate sul letto gigante della mia stanza d'albergo, con il bagno open space e la doccia come un enorme acquario in mezzo alla camera. Ho tre tipi diversi di cuscini fra cui scegliere. E questa è una decisione facile.
Che cosa fare domani un po' meno.
Fisso il cellulare. Rispondo a qualche messaggio. Ce n'è uno che vorrei mandare, ma sono indecisa. Ecco, questa è una scelta ancora più ardua rispetto a che cosa fare domani.
Poi, all'improvviso, mi viene in mente.
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