Delle grandi città quello che mi colpisce sempre maggiormente è come riescano a racchiudere nel loro perimetro tanti aspetti diversi, tante sfaccettature in apparenza diversissime, ma in qualche modo accomunate da una sorta di filo di conduttore, di denominatore comune che racchiude l'anima della città stessa.
Voglio provare a cogliere queste diverse facce come se fossero le tessere di un puzzle, attraverso la fotografia, e a presentarvele in questa nuova serie di post.
Il bianco & nero è la modalità espressiva che ho scelto, perché lo scatto in bianco & nero secondo me ha una grandissima potenza introspettiva: è come se facesse da filtro alla superficie dell'immagine e mostrasse quello che le scorre sotto la pelle, la sua essenza invisibile.
Cominciamo da Madrid, elegante e dinamica, un po' capricciosa ma ricchissima di bellezza...
Palacio de Comunicaciones (Plaza de Cibeles)
Quando vedi questo trionfo del liberty, candido ed altezzoso come una torta nuziale, slanciato e complesso come una cattedrale gotica, per un attimo ti domandi se sia un palazzo nobiliare, o magari un'importante sede governativa.
E invece no, questo sofisticato e spumeggiante trionfo di pinnacoli è la sede delle Poste spagnole.
Troneggia come un diadema di pietra bianca all'ingresso del salotto madrileno, la Gran Via dove la vanitosa Madrid fa sfoggio di tutte le sue crinoline più sofisticate.
E a volte la Gran Via si ferma per specchiarsi, per ammirare la propria eleganza, per controllare di essere a posto e poter continuare a camminare bella e spedita, a testa alta, con il suo stuolo di alberi e lampioni a farle da ali...
Parco del Retiro
Madrid è elegante anche in giardino.
Il Parco del Retiro è uno sfoggio aristocratico d'altri tempi, che ti fa effettivamente respirare una cura ed una ricercatezza del bello che ricordano altre epoche.
Di nuovo la sensazione ha un ché di ottocentesco: sa di passeggiate in crinoline ed ombrellini parasole.
Il Retiro è un'oasi, fatta di armonia e di particolari ricercati: pavoni che passeggiano fra pergolati, grotte con cascate, cigni neri e palazzi di vetro.
Il Retiro è sempre una faccia nobile di Madrid, ma rilassata ed accogliente.
Plaza de la Villa
Qui Madrid si fa più antica, più raccolta.
Indossa abiti dai colori più tenui, con stoffe meno pregiate - gli abiti che si possono indossare per un pomeriggio di silenzio e riflessione, trascorso con se stessi a lasciar scorrere i pensieri.
Madrid è bella, ricca, sempre di corsa.
Ed ha bisogno di questi momenti. Per ricaricare le batterie e per fermarsi a fare ordine.
Lo fa qua, fra gli spazi di pietra raccolti e solinghi di questo quartiere, fra i suoi cortili nascosti che celano piccoli tesori di verde e di ombra.
C'è un sapore antico ed intimo in questi angoli, qualcosa di imperfetto come il trucco lasciato a disfarsi a fine giornata - ma va bene così, se è anche questo un segno che la giornata è stata intensa e ha provato a farci dare il nostro meglio.
El Rastro
Ma ogni tanto anche Madrid si toglie i suoi abiti eleganti, li chiude in un armadio ed indossa con soddisfazione un paio di comodi pantaloni cargo: infila i piedi in un paio di anfibi e si aggira fra le bancarelle di cianfrusaglie del Rastro.
Si intrufola fra la folla, scansandola un po', eppure respirando il colore e la frenesia delle toppe e delle crepe di questo angolo diverso eppur sempre madrileno.
Non sono solo le bancarelle del mercato che bisogna soffermarsi a guardare.
Bisogna alzare gli occhi, farli focalizzare sui particolari: è uno di quei posti in cui c'è sempre qualcosa di peculiare e fantastico ad attenderti da qualche parte.
Magari su un balcone, con un tango parallelo di due manichini senza testa, che non si vedono e danzano in solitudine la stessa danza.
Catedral de Nuestra Senora de Almudena
Madrid è religiosa. Ha la religiosità intensa e forte, quasi cupa, dei paesi mediterranei.
Eppure, paradossalmente, la sua cattedrale principale è stata costruita solo in epoca recentissima ed inaugurata nel 1993 da Papa Giovanni Paolo II.
Chissà.
Forse Madrid ha desiderato per talmente tanto tempo di avere la cattedrale più grande e più bella d'Europa che non riusciva a decidersi a costruirla: la sua cattedrale era un pensiero ideale talmente elevato che qualunque progetto concreto non riusciva a soddisfarla.
Ora è qui: una mole bianca sinuosa affiancata al Palazzo Reale. Si tengono per mano a voler ricordare l'importanza che la religione ha sempre avuto per i sovrani spagnoli.
Ma quando una stretta di mano è attraversata da così tanto potere, come una scossa elettrica, c'è sempre anche un altro risvolto della medaglia...
Palazzo Reale
Nascosto dietro la Cattedrale, più basso ma più imponente e ricco, domina al suo fianco la città dalla collina dove già sorgeva l'Alcazar dell'emiro Mohamed I, fondatore di Madrid.
Questo è l'angolo più nobile di Madrid, con meno fronzoli rispetto agli eleganti palazzi altoborghesi della Gran Via, ma con la sobria maestosità del carisma di chi è nato per indossare la corona.
Il Palazzo si adagia su un ampio piazzale che lo fa risaltare e respirare come fosse un manto di seta.
Il suo biancore è essenziale e quasi abbacinante: domina lo sguardo anche per il suo timbro, non solo per la sua estensione.
Per me questo è un angolo che sa anche un po' di casa, perché il progetto originale del palazzo è del torinese Juvarra al quale si devono anche la maggior parte degli edifici sabaudi che ingentiliscono il centro di Torino - ma qui l'aria famigliare dell'architettura juvarriana è declinata su un livello più ricco e desideroso di essere dominante.
Giardini di Sabatini
Qualcuno li definisce noiosi. Ma secondo me è qualcuno che non li ha guardati bene.
I Giardini di Sabatini sembrano un esercizio di stile, con le loro siepi squadrate ed i viali regolari, fatti solo del verde scuro degli alberi e del bianco abbacinante della ghiaia; però è come se ogni tanto la mano che tracciava la riga con la squadra si fosse concessa una deviazione ribelle.
Qua e là c'è qualcosa che devia dallo standard: un albero dalla forma strana, la statua di un cavallo piegata con un angolazione surreale.
I Giardini di Sabatini sono un angolo di Madrid che mi ha ispirato simpatia, come un soldato di guardia che dovrebbe rimanere impassibile, ma che si lascia sfuggire un sorriso di fronte ai turisti che lo fotografano.
Il Tempio di Debod è un angolo di Egitto a Madrid: è dedicato alla vita ed alla fertilità, impersonificate dalle divinità Amon ed Iside ed è stato donato alla Spagna nel 1970 dal presidente egiziano Sadat.
Il tempio è sobrio e lineare, si erge in uno spiazzo spoglio, pietra e acqua, a dominare dall'alto e a ricordare che la vita è più forte di tutto, che va sempre avanti, nonostante tutto.
E' un angolo diverso di Madrid, ma è anche un angolo, tutto sommato, metaforico.
Museo del Prado
Madrid è ricca, e la sua ricchezza consiste, soprattutto, in arte.
A Madrid ci sono alcuni dei musei più interessanti d'Europa, che ospitano fra gli altri i principali capolavori di Velasquez, Goya, Rubens, Degas, Hopper.
E, come il Palazzo Reale spicca per nobiltà su tutti gli altri edifici madrileni, lo stesso fa il Prado sugli altri musei.
Il Prado è attorniato da una piazza verde e silenziosa, con una chiesa che sbircia dall'alto, ed è come se servisse per isolarlo dal resto del mondo, per proteggere la sua bellezza: qui c'è l'arte, che ci dice che la vita è bella, e fuori c'è la vita vera e propria, che non sempre lo è.
Io però a volte ho un sesto senso per riuscire a perdere le occasioni, e, anche all'ingresso del Prado, così come avevo già fatto con il Louvre, ho pensato bene di presentarmi nel suo giorno di chiusura.
Forse c'è una metafora esistenziale in questo, e in segreto, magari, mi piace sbirciare le cose fuori dalle finestre, senza avere la possibilità di entrar dentro.
O forse, la prossima volta, devo leggere gli orari di apertura prima di programmare una visita: voi, sappiatelo, il Prado è chiuso di lunedì.
E il sabato pomeriggio e la domenica è gratuito.
Stazione di Atocha
Non è solo una stazione, è un capolavoro dell'architettura liberty, con la sua struttura a padiglione in vetro e ferro battuto.
E non è solo un edificio interessante, è anche un vitale centro commerciale, con negozi, bar e ristoranti.
Che altro?
E' un giardino botanico - un accumulo di verde tropicale che si crogiola al sole sotto le vetrate e in cui è piacevolissimo tuffarsi, sedersi guardando la gente che passa e passeggiare lasciandosi spruzzare dalle nuvole di vapore acqueo.
E' un angolo di Madrid che è tante cose...
Proprio come Madrid stessa.
madrid l'ho vista molto di corsa ed è una città dove vorrei tornare... la cosa che mi era piaciuta di più era il parque!
RispondiEliminati auguro di tornarci, merita assolutamente!!
EliminaIl Parque è uno dei parchi cittadini più belli in cui sia mai stata... e meriterà un post a parte, prima o poi :)
Influenza? Tranquilla siamo in 3!! Complimenti per le foto. Degli amici sono stati a Madrid e ce ne hanno parlato davvero molto bene!!
RispondiEliminaecco, in questi giorni è un'epidemia :(
EliminaGrazie ed un augurio di pronta guarigione!!
Madrid in bianco e nero . non l'avevi mai vista ! E che sorpresa :) vista e letta attraverso le tue parole sembra quasi essere una città dal sapore vintage. Devo andarci :)
RispondiEliminasì, è vintage ed elegante! Te la consiglio :-)
EliminaMadrid è una città che non conosco (a parte l'aeroporto) e devo dire che da quello che hai mirabilmente descritto merita una visita programmata nel dettaglio.
RispondiEliminaAlberto 7
sì, merita certamente!!
EliminaInteressante fare una passeggiata con lo sguardo in bianco e nero! Forse è vero, come dici tu, che toglie la superficie ed arriva all'essenza. L'essenza dell'unicita dei vari aspetti ma anche l'essenza che queste unicità si tengono per mano, fanno parte dello stesso mondo.
RispondiEliminaÈ sempre un piacere leggerti, ciao!
sì, io dal bianco & nero ho sempre avuto questa impressione: le foto in bianco-nero in qualche modo le trovo più intense, più emotive.
EliminaGrazie Anna, un caro saluto!!
Ottima scelta, quella del bianco e nero. Ogni volta trovo che ci sia qualcosa che ci lega, leggendo le tue mete di viaggio. Abbiamo molte cose in comune!
RispondiEliminaGrazie :)
EliminaSai, lo penso anch'io... forse sarà la nostra anima da gatte nere?? ;)
Adoro Madrid... e questo post mi piace tantissimo, il b/w dona quel tocco misterioso che si addice perfettamente a questa città. Grazie per avermi fatto rivivere bellissimi ricordi!
RispondiEliminaMadrid in bianco&nero ci sta benissimo, perché è elegante e misteriosa.
EliminaGrazie a te!!