marzo 15, 2017
Osaka, dicono, sembra meno giapponese di tutte le altre città giapponesi.
Ma potrà mai essere poco giapponese, mi domando io, se si trova in Giappone? Dal Giappone non si scappa: è un'isola, un microcosmo - non ha confini, non ha mediazioni, si protende verso l'Occidente, sì, ma non si sradica - le sue radici sono profondissime, ben salde, e ogni tanto si tasta per sentire se ci sono ancora, le ripianta un po' più a fondo.
Non ci credo che sia poco giapponese.
Magari è una sfaccettatura diversa del Giappone: meno creativa di Tokyo, meno tradizionale di Kyoto.
Forse più prosaica, forse più estroversa.
Ma sempre Giappone.
Nessuno di noi è mai solamente una cosa per volta, figuriamoci un luogo. Figuriamoci una nazione, millenaria e complessa, che vela la sua anima con un riserbo esoterico quasi impenetrabile per noi Occidentali.
Osaka , dicono, sembra meno giapponese di tutte le altre città giapponesi. Ma potrà mai essere poco giapponese, mi domando io, se si tro...
Osaka - il lato pragmatico del Giappone
Osaka, dicono, sembra meno giapponese di tutte le altre città giapponesi.
Ma potrà mai essere poco giapponese, mi domando io, se si trova in Giappone? Dal Giappone non si scappa: è un'isola, un microcosmo - non ha confini, non ha mediazioni, si protende verso l'Occidente, sì, ma non si sradica - le sue radici sono profondissime, ben salde, e ogni tanto si tasta per sentire se ci sono ancora, le ripianta un po' più a fondo.
Non ci credo che sia poco giapponese.
Magari è una sfaccettatura diversa del Giappone: meno creativa di Tokyo, meno tradizionale di Kyoto.
Forse più prosaica, forse più estroversa.
Ma sempre Giappone.
Nessuno di noi è mai solamente una cosa per volta, figuriamoci un luogo. Figuriamoci una nazione, millenaria e complessa, che vela la sua anima con un riserbo esoterico quasi impenetrabile per noi Occidentali.
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