A volte si può riuscire a viaggiare senza uscire dalla propria città. E' un viaggio che consiste nel riuscire a vederla con occhi nuovi...

Torino & la Tabby Cat Torino & la Tabby Cat

Torino & la Tabby Cat

Torino & la Tabby Cat

A volte si può riuscire a viaggiare senza uscire dalla propria città.
E' un viaggio che consiste nel riuscire a vederla con occhi nuovi, con occhi che non sono appannati dall'abitudine, che non hanno il loro punto di focalizzazione spostato sui grattacapi della quotidianità, ma che siano in grado di vederla come se fosse la prima volta, di lanciarsi a scoprirla con la curiosità di chi non ce l'ha a disposizione tutti i giorni.
Sono occhi che sanno sorprendersi, che sanno scovare bellezza in ciò che si tende a dare per scontato; sono occhi che sanno potersi innamorare.
O ri-innamorare, ogni volta in maniera diversa.

A volte questi occhi riesce a regalarteli la visita di un'amica.
Scegliere l'itinerario che le si vuole mostrare è già un esercizio di cambio di visuale: si deve dare una valutazione in termini di bellezza ed importanza dei luoghi, ma si tratta anche di una valutazione emotiva, perché è una scelta che implica condivisione, una soggettività che è affettuosa comunione, che dice "Ti conosco, e so che ti piacerà".
Ma il vero mutamento di sguardo arriva quando l'itinerario si mette in atto: è come un'avventura, un'esplorazione di qualcosa che non è più il tuo circondario quotidiano, ma si trasforma, ti offre aspetti completamente inediti, ti fa vedere sotto una nuova luce cose che pensavi di conoscere a memoria come le tue tasche.

Questa, se vogliamo, è una formula che può essere valida sempre e che possiamo mettere in atto assieme a qualunque persona, o anche da soli, giusto per tenerci in allenamento nell'imparare ad usare un nuovo paio di occhi.
Però devo dire che la mia amica Tabby Cat questo potere magico ce l'ha particolarmente accentuato... e questa, quindi, è la cronaca di quello che mi ha fatto scoprire e riscoprire durante un divertente weekend di inizio gennaio in cui è venuta a farmi visita.


[*] ...Sapevate che andare sui cavallini delle giostre può essere divertente anche da adulti??
Quando abbiamo visto questa bellissima giostrina vintage a cavalli in Piazza Carlo Alberto ce ne siamo immediatamente innamorate.

carousel turin

Le giostrine vintage sono una delle mie manie fotografiche (ho un debole particolare per quella che c'è lungo l'Embankment a Londra) - ma, dopotutto, perché non farci anche un giro?
Devo dire che è stato abbastanza surreale: in quel momento alla cassa c'era un bambino che vendeva i biglietti, e noi, due adulte, ad acquistare il giro sulla giostrina - in un mondo normale dovrebbe accadere il contrario, no?
Ma questo scambio di ruoli ha probabilmente reso la cosa ancora più divertente - e d'altro canto io sono da sempre una ferma sostenitrice del fatto che, ogni tanto, scatenare il nostro fanciullino interiore sia parecchio terapeutico!

carousel turin

(E, credetemi, sono un'esperta: lo faccio talmente spesso!!)
Tra l'altro, con una nota a margine piuttosto peculiare, dovrei aggiungere che in realtà quando ero piccola non andavo praticamente mai sulle giostrine. No, nessuna storia triste o traumatica - semplicemente non mi divertivano granché.
Ma questa qui...
Beh, aveva una sorta di semplice e genuina bellezza, con le sue canzoni mélo anni '60 a fare da sfondo, e Piazza Carlo Alberto ancora più mozzafiato con le sue luci contro il manto della notte...

piazza carlo alberto torino

[*] ...Sapevate che fra Torino ed i libri c'è un certo legame??
Beh, io ovviamente sì. Sono un topo da biblioteca, o meglio, da libreria.
Feltrinelli e Mondadori stanno a me come Manolo Blahnik sta a Carrie Bradshaw.
Potrei essere io la protagonista di "Book & the City", se mai decidessero di girarlo - e in questo caso la "City" sarebbe sicuramente Torino: qua ci sono le migliori librerie d'Italia, fidatevi.
Ma - ciò che non sapevo era che esistesse questo posto intimo e carinissimo, chiamato Taberna Libraria (via Bogino 5) dove non solo si può gustare dell'ottimo vino e dell'ottima cucina tradizionale, ma lo si può anche fare circondati da pile di libri, citazioni tratte da libri scritte sui muri e pagine di libri utilizzate come tappezzeria.
Cin cin! Del resto la cultura è molto nutriente.

books wine turin torino


[*] ...Sapevate che ci sono gatti che sbucano fuori i tombini di Piazza Castello? E che i giardinieri del Comune sono artisti di grande talento??
Avevo già visto un gentiluomo di altri tempi seduto su una panchina ai Giardini Lamarmora, con una rosa in mano, in attesa che la sua amata arrivasse.
Oh, e per un attimo avevo anche pensato che fossi io quella che stava aspettando.

turin

E c'era anche un gatto che acchiappava farfalle sul suo velocipede.


Oh, e poi c'erano dei cuori dietro un'altra panchina, dove forse il sopracitato bianco gentiluomo di gesso si sarebbe spostato insieme alla sua bella, quando lei si sarebbe finalmente decisa a porre fine alla sua attesa.


E mi era piaciuto tutto così tanto: è un piccolo e poetico mondo a sé stante, ed è davvero un bel dono che qualcuno dotato di mani talentuose e di un cuore gentile abbia voluto permetterci di dargli una sbirciatina.

Pertanto è stata davvero una bella sorpresa poter trovare un altro angoletto di questo mondo anche in Piazza Castello.


La bella installazione dei gatti con la bicicletta ed il lampione (...che per la cronaca sono i miei tre soggetti fotografici preferiti, qui radunati tutti insieme - cosa posso chiedere di più??) è stata fatta dai giardinieri del Comune di Torino con materiali di recupero.
E con tanta poesia!


[*] ...Lo sapevate che andare da Olsen è una festa anche se si fa solo merenda??
Beh, ça va sans dire.
Olsen (via Sant'Agostino 4) è uno dei più graziosi angoletti di Paradiso sulla Terra: per la precisione è il Paradiso delle torte (ok, fanno anche altre cose - ma, sinceramente, andiamo tutti lì per le torte) - le fanno sia dolci che salate, ed è davvero molto difficile stabilire quali siano quelle più buone fra tutte quelle che hanno nel loro menù.
Il locale è molto piccolo, ma delizioso ed accogliente, con centrini, vecchi barattoli, accessori vintage e poster di quadri impressionisti alle pareti.
La loro cucina è ispirata a quella bretone - quindi, diciamo, un mix perfetto fra le parti migliori della Francia e dell'Inghilterra.

Foto by Tabby Cat (con un pochino di editing da parte della sottoscritta)
In dieci anni che frequento questo delizioso locale ci sono sempre andata solo per pranzo, ma questa volta io & Tabby a mezzogiorno ci trovavamo da un'altra parte. Però per lei, giustamente, una visita a Torino senza una sosta da Olsen sarebbe stata in un certo senso incompleta; per cui abbiamo deciso di farci entrare una merenda.
Il caffè americano con cannella & scorze d'arancia e il cheesecake alla ricotta & miele che ho preso erano memorabili.
Ma se ci andate non fatevi problemi ed ordinate pure qualunque cosa che più vi ispiri: capisco perfettamente che a volte la scelta possa apparire davvero un po' difficile, ma fidatevi - solitamente io non ordino mai due volte di fila la stessa torta, eppure fino ad oggi, non sono mai rimasta delusa!

olsen turin

[*] ...Sapevate che toccare un perno in Piazza Castello porta fortuna??
E' un po' come calpestare gli attributi del toro che si trova per terra sotto i portici di Piazza San Carlo, ma mentre quest'ultima cosa, per funzionare, deve avvenire per caso (ovvero non bisogna modificare il proprio passo per riuscire a mettere il piede nel punto giusto, deve avvenire tutto in maniera completamente naturale), quello di Piazza Castello è una specie di vero e proprio rituale.
Beh, ovviamente non è che ci creda (dal momento che sono un gatto nero non mi posso permettere di essere superstiziosa), però un po' mi piace l'idea che in questo caso la fortuna si debba andare a cercare proattivamente.
Il perno in questione è quello della catena che delimita il cancello di ingresso al Palazzo Reale, quello custodito dalle statue gemelle di Castore e Polluce.
La leggenda narra che le due statue dei Dioscuri demarchino il punto di equilibrio fra le forze negative e quelle positive che scorrono nel sottosuolo di Torino: il centro del "Male" si troverebbe in Piazza Statuto e quello del "Bene" presso la Chiesa della Gran Madre, in una sorta di Yin & Yang all'ombra della Mole.
Qui puoi leggere l'intera storia.
Per la cronaca, secondo la mitologia greca, lo scopo dei Dioscuri è di aiutare l'umanità: venivano invocati da marinai e viaggiatori per ottenere venti favorevoli - quindi, da buona viaggiatrice, direi che anch'io posso concedermi di fare questo rituale!

Foto scattata da Tabby Cat

[*] ...Sapevate che Torino sembra un po' francese (ma non lo è)??
Forse è per via della vicinanza geografica, o forse per il fatto che i Savoia erano originari, appunto della Francia, ma è innegabile che ci siano parecchie somiglianze e similitudini con i Cugini d'Oltralpe.
L'architettura e la planimetria torinese ha un certo nonsoché di parigino - tanto per dirne una fra quelle più evidenti.
Però ha una sua identità ben definita, che finisce per trasformare l'aria un po' francese in un'unica, inequivocabile essenza torinese.
Della Francia ha solo l'apparenza, ma l'anima è Torino al 100%.
Infatti, quando siamo entrate in questo ristorante accogliente e carino che porta un nome francese (Le Vitel Etonné, via San Francesco da Paola 27) ci aspettavamo forse un po' di specialità da nouvelle cuisine - e invece i piatti erano tutti delle creazioni molto originali basate sui piatti della tradizione piemontese.

le vitel étonné

Abbiamo mangiato formaggio, tantissimo formaggio - beh, noi adoriamo il formaggio.
E da questo punto di vista Torino mostra appieno, di nuovo, la sua anima simil-francese: il Piemonte offre un'ampia scelta di gustosissimi formaggi.
E, anche al Vitel, essi vengono serviti nella classica modalità che si usa qui: ordinati in gradazione di intensità e accompagnati da una ciotolina di miele - da gustare al meglio con un bel bicchiere di robusto Dolcetto.

cheese le vitel étonné

...Cheese!! 
Sì, queste sono le cose che mi fanno sorridere. 

[*] ...Sapevate che non ha le luci di Natale, ha le Luci d'Artista??
Natale era già finito da una settimana quando Tabby Cat è venuta a trovarmi, ma quello era effettivamente l'ultimo weekend in cui le luci erano state lasciate lungo le vie del centro.
Beh, del resto lo capisco, anch'io avevo ancora l'albero di Natale in cucina in quei giorni...
No, ok.
Diciamo che io l'albero ce l'avevo ancora perché sono pigra e non avevo ancora avuto voglia di portarlo giù in cantina.
Torino invece ha lasciato le luci perché di fatto sono delle installazioni disegnate da alcuni celebri architetti ed artisti, le quali rendono le passeggiate in centro davvero incantevoli da più di 10 anni a questa parte.

Foto fatta da Tabby Cat, editata da me

In Via Lagrange c'è una delle mie installazioni preferite: le luci raccontano una storia, e, ogni volta, anche se la storia non è cambiata di una virgola negli ultimi 10 anni, riescono sempre a farmi camminare per tutta la via con il naso all'insù per leggere la storia, senza fare assolutamente caso a tutte le belle vetrine che mi circondano.
E questo è fondamentalmente il motivo per cui potrei recitare in "Book & the City"...

4 commenti:

  1. complimenti al giardiniere poeta ho visto anche i lampioni innamorati e il pescatore dormiente nel parco del Valentino sono bellissimi è veramente un artista oltre che molto romantico lucy

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