Il San Lorenzo sembra-mare-ma-non-è: stavo quasi per descriverlo come una "località marittima", perché l'impressione che si ha, con la distesa d'acqua davanti, a perdita d'occhio, i gabbiani che vanno a pesca di granchi, e l'aragosta come principale specialità locale, è quella; ma il San Lorenzo è in realtà un fiume.
Percé è un posticino grazioso, una località balneare dal sapore un po' old England (nonostante si trovi nella parte francofona del Canada), con casette di legno colorate, una passerella scricchiolante che vi accompagna lungo il litorale, qualche negozio di souvenir dal sapore di modernariato un po' kitsch, e alcuni ristorantini dall'aria casalinga specializzati in poutine.
La poutine, per la cronaca, è il coraggioso "piatto simbolo" del Québec: patatine fritte ricoperte di abbondante formaggio e sugo di carne. La definizione di "coraggioso" mi permetto di darla solo dal punto di vista del mio stomaco, che, purtroppo per me, è di costituzione delicata, e già sa che, avventurandosi in certe corpose e super-proteiche avventure d'Oltreoceano, potrebbe rischiare di trovarsi con forze non sufficienti a metà percorso digestivo.
In ogni caso, anche se il gusto della poutine per me rimane ignoto, di Percé ho un bel ricordo, quasi intenerito, mescolato al sapore del loro gelato tuffato a testa in giù nel cioccolato liquido, e all'odore del legno umido che domina la passeggiata lungo la riva - anche nelle panchine con gli schienali scolpiti a forma di foca, e persino nei bidoni della spazzatura a forma di sula.
Ma ciò che rende Percé famosa, o meglio, ciò che di fatto le dà il nome, è il Rocher Percé, un grosso agglomerato roccioso che sorge nell'acqua, non molto distante dalla riva, e che, con la sua silhouette imponente, domina l'orizzonte della cittadina.
Il nome, letteralmente, significa Roccia Perforata, e di fatto è ciò che è: è una sorta di arco, ma l'apertura è piccola e decentrata rispetto alla sua grossa mole, per cui appare piuttosto come un'enorme roccia che sia stata trapassata da parte a parte, un gigante con un foro da palla di cannone nello stomaco.
Pare che all'inizio fosse unito alla terraferma, ma poi il pezzo di congiunzione è crollato, lasciando solo più quel che si vede oggi.
Percé è un pochino sopraelevata, scivola dolcemente verso il golfo, per cui il Rocher è visibile praticamente da qualsiasi punto del paese.
Un modo di dire locale lo definisce come una sorta di mostro, un ciclope con l'unico occhio sempre aperto che cambia colore a seconda dell'umore del mare, diventando verde, blu, grigio o plumbeo.
E' come una sorta di guardiano di pietra, forse un po' burbero ed ingrugnito, ma a suo modo solido e rassicurante.
Durante i nostri tre giorni di permanenza a Percé, ho avuto modo anch'io di vedere il suo occhio cambiare colore più volte, e anche di vederlo indossare più abiti - un velo di nebbia, un mantello dorato col sole a fare splendente contrasto contro un cielo ancora cupo, e persino un accessorio più frivolo ed inusuale come un arcobaleno.
Vederlo dalla porta-finestra del nostro motel sul promontorio, la mattina appena svegli e la sera prima di addormentarci, era diventata una consuetudine quasi famigliare, anche se solo per breve tempo.
Il Rocher è legato alla leggenda di una sorta di Romeo & Giulietta francesi - giovani, innamorati ed un po' mélo, che, all'impedimento di riuscire a vivere il proprio amore, preferiscono immolarsi.
Lui era un ufficiale dell'esercito, all'epoca in cui i Francesi si contendevano il possesso del territorio canadese con l'Inghilterra - spedito a combattere sulle rive del San Lorenzo, il suo rammarico principale è quello di dover lasciare l'amata promessa sposa a sospirare da sola nel Vecchio Continente.
Ma la nostra Blanche era una ragazza determinata e dallo spirito moderno, e già allora aveva capito che, spesso, se non sono le donne ad avere un po' di spirito di iniziativa, non si compie nessun passo avanti; per cui molla la vecchia Francia e parte alla volta della nuova per ricongiungersi col suo amato lontano.
Ahimé, il viaggio è lungo e periglioso, e, quasi giunto a destinazione, il suo vascello viene assaltato da una ciurma di pirati spagnoli, che giustamente bivaccavano da quelle parti nella speranza di non lasciare tutta la torta canadese nelle sole mani di Inghilterra e Francia.
Il capitano dei pirati non appena vede Blanche si innamora perdutamente di lei, perché ovviamente la nostra amica è anche di una bellezza sfolgorante, ed essendo un pirata galantuomo, decide di prenderla in sposa.
Blanche si rifiuta, essendo perdutamente innamorata del suo ufficiale dipartito, ma il pirata democraticamente le fa presente che non ha alternative. Pertanto lei accetta, ma, al momento delle nozze, anziché tradire il suo amato, preferisce buttarsi in mare e lasciarsi annegare.
Il pirata gentiluomo, al colmo della disperazione, tenta di salvarla; ma a quel punto una fitta nebbia circonda d'improvviso la nave pirata e la ciurma si trova di fronte una gigantesca formazione rocciosa, contro la quale evitano a malapena di andarsi a sfracellare.
La roccia in questione era ovviamente il nostro Rocher, ma secondo l'equipaggio si trattava in realtà del fantasma della povera Blanche proteso nell'atto di maledirli.
Ora, a me la forma del Rocher ricorda più un bisonte che si abbevera, o una vecchia tartaruga sonnecchiante, che non una leggiadra fanciulla; a meno che Blanche alla fin fine non fosse poi così tanto leggiadra: si sa che i pirati hanno gusti piuttosto ruspanti, e probabilmente il promesso sposo era fuggito in un altro continente per un motivo ben preciso...
In ogni caso la nostra Giulietta di Francia e il Rocher sono profondamente legati, e pare che la sua anima in pena ancora aleggi lì attorno quando sale la nebbia.
Chissà dove va quando c'è il sole?
Non saprei, io non l'ho vista nemmeno con la foschia: le uniche creature aleggianti lì intorno che ho visto erano le sule.
Ma, se vogliamo parlare delle sule, allora dobbiamo aprire un altro capitolo, perché, per quanto anche loro possano gradire una pausa relax sul Percé Rocher, casa loro si trova in realtà in un posto ancora più affascinante, di cui vi racconterò molto presto...
Quindi non perdetevi la prossima tappa ;)
0 comments: