agosto 06, 2015
C'è chi dice che più che programmare viaggi bisognerebbe costruirsi una vita da cui non si ha bisogno di prendere vacanze.
Vero, forse.
Ma quando questa vita non c'è (o magari non c'è *ancora*, chissà), allora menomale che ci sono i viaggi.
"Non si viaggia per fuggire dalla vita, ma perché la vita non ci sfugga" - dice un aforisma che mi piace molto; ma di conseguenza, allora, mi domando: che cos'è la vita?
Quella che abbiamo? Quella che vorremmo? Quella che abbiamo quando siamo felici o quando siamo alle prese con gli obblighi, la fretta, le ombre, gli ostacoli del quotidiano?
Quand'è che la vita "ci sfugge"?
Quando passiamo la giornata seduti in ufficio a fare un lavoro che non ci esalta ma che ci serve per pagare le bollette (e sì, anche i viaggi)? Quando ci facciamo andare bene tutto questo? O quando riflettiamo, con una fitta sottile, che in fin dei conti non abbiamo grandi alternative concrete a tutto questo?
Quando trascorriamo la serata in casa, da soli ma felici, a scrivere, a leggere, a sognare? Quando la trascorriamo con persone con cui non riusciamo veramente a parlare, ad essere noi stessi?
Mi piace il viaggio perché ti regala una vita diversa.
Qualcuno dirà che non è quella la vita "vera". Io rispondo che la vita è sempre vera. Che siamo sempre noi stessi, in qualunque frangente, in qualunque circostanza. Non c'è margine di fuga a questo. Finché abitiamo la nostra pelle, saremo sempre noi stessi. E finché respiriamo, la vita sarà sempre vera.
Ma luoghi diverse, esperienze diverse, ritmi diversi ci portano a far emergere aspetti diversi di noi. Non è una fuga, è una scoperta.
Mi piace il viaggio perché è una novità.
Mi piace l'aspettativa prima della partenza perché è la vigilia di un cambiamento. Andrà bene? Andrà male? Andrà bene ed andrà male, sarà bello e sarà difficile, sarà divertente, malinconico, noioso e curioso: sarà nuovo, sarà una scoperta, una crescita.
Non tornerai mai uguale a prima.
E' lo stesso per qualunque esperienza nella vita; ma col viaggio tutto questo si amplifica, si accelera.
E' come aprire per la prima volta la copertina di un nuovo libro che si comincia a leggere: non esistono libri brutti, esistono solo libri che non ti emozionano.
Ma in questo libro qualche riga di ogni pagina sei tu a scriverla.
Per questo mi piacciono i viaggi, perché si leggono e si scrivono.
E mi piacciono le vigilie, mi piace immaginare cosa vedrò, le sensazioni che vivrò.
Mi piacciono gli aeroporti per il senso di potenzialità che danno, per tutti i luoghi che consentono di raggiungere e le storie che possono farti vivere e raccontare.
Mi piace volare, perché essere sospesi al di sopra di tutto diventa anche una metafora: essere su un aereo mi obbliga ad essere staccata da tutto per qualche ora, e mi lascia libera di riflettere, di sognare, di scrivere.
Mi piace vedere cose nuove, fare cose nuove, mangiare cose nuove.
Mi piace essere nuova.
Mi piace fare quello che normalmente non riesco a fare.
Mi piace uscire dagli schemi e vincere le paure.
Mi piace avere la volontà di godermi ogni istante della giornata, e poter fare quel che mi va di fare in quel momento.
Mi piace crearmi nuove abitudini, e scoprire aspetti del posto in cui visito che non ci sono sulle guide turistiche e che, forse proprio per questo, diventano un po' più miei.
Mi piace poter avere ricordi di panorami, di tramonti, di spiagge ed orizzonti.
Di persone, di scoperte, di usanze, di angoli e di piazze.
Di rifugi e di libertà.
Di sogni e di realtà.
Di vita - che in viaggio quasi mai fugge, ma forse è un po' più intensa, un po' più felice...
C'è chi dice che più che programmare viaggi bisognerebbe costruirsi una vita da cui non si ha bisogno di prendere vacanze. Vero, for...
Sul viaggio e sulla vita...
C'è chi dice che più che programmare viaggi bisognerebbe costruirsi una vita da cui non si ha bisogno di prendere vacanze.
Vero, forse.
Ma quando questa vita non c'è (o magari non c'è *ancora*, chissà), allora menomale che ci sono i viaggi.
"Non si viaggia per fuggire dalla vita, ma perché la vita non ci sfugga" - dice un aforisma che mi piace molto; ma di conseguenza, allora, mi domando: che cos'è la vita?
Quella che abbiamo? Quella che vorremmo? Quella che abbiamo quando siamo felici o quando siamo alle prese con gli obblighi, la fretta, le ombre, gli ostacoli del quotidiano?
Quand'è che la vita "ci sfugge"?
Quando passiamo la giornata seduti in ufficio a fare un lavoro che non ci esalta ma che ci serve per pagare le bollette (e sì, anche i viaggi)? Quando ci facciamo andare bene tutto questo? O quando riflettiamo, con una fitta sottile, che in fin dei conti non abbiamo grandi alternative concrete a tutto questo?
Quando trascorriamo la serata in casa, da soli ma felici, a scrivere, a leggere, a sognare? Quando la trascorriamo con persone con cui non riusciamo veramente a parlare, ad essere noi stessi?
Mi piace il viaggio perché ti regala una vita diversa.
Qualcuno dirà che non è quella la vita "vera". Io rispondo che la vita è sempre vera. Che siamo sempre noi stessi, in qualunque frangente, in qualunque circostanza. Non c'è margine di fuga a questo. Finché abitiamo la nostra pelle, saremo sempre noi stessi. E finché respiriamo, la vita sarà sempre vera.
Ma luoghi diverse, esperienze diverse, ritmi diversi ci portano a far emergere aspetti diversi di noi. Non è una fuga, è una scoperta.
Mi piace il viaggio perché è una novità.
Mi piace l'aspettativa prima della partenza perché è la vigilia di un cambiamento. Andrà bene? Andrà male? Andrà bene ed andrà male, sarà bello e sarà difficile, sarà divertente, malinconico, noioso e curioso: sarà nuovo, sarà una scoperta, una crescita.
Non tornerai mai uguale a prima.
E' lo stesso per qualunque esperienza nella vita; ma col viaggio tutto questo si amplifica, si accelera.
E' come aprire per la prima volta la copertina di un nuovo libro che si comincia a leggere: non esistono libri brutti, esistono solo libri che non ti emozionano.
Ma in questo libro qualche riga di ogni pagina sei tu a scriverla.
Per questo mi piacciono i viaggi, perché si leggono e si scrivono.
E mi piacciono le vigilie, mi piace immaginare cosa vedrò, le sensazioni che vivrò.
Mi piacciono gli aeroporti per il senso di potenzialità che danno, per tutti i luoghi che consentono di raggiungere e le storie che possono farti vivere e raccontare.
Mi piace volare, perché essere sospesi al di sopra di tutto diventa anche una metafora: essere su un aereo mi obbliga ad essere staccata da tutto per qualche ora, e mi lascia libera di riflettere, di sognare, di scrivere.
Mi piace vedere cose nuove, fare cose nuove, mangiare cose nuove.
Mi piace essere nuova.
Mi piace fare quello che normalmente non riesco a fare.
Mi piace uscire dagli schemi e vincere le paure.
Mi piace avere la volontà di godermi ogni istante della giornata, e poter fare quel che mi va di fare in quel momento.
Mi piace crearmi nuove abitudini, e scoprire aspetti del posto in cui visito che non ci sono sulle guide turistiche e che, forse proprio per questo, diventano un po' più miei.
Mi piace poter avere ricordi di panorami, di tramonti, di spiagge ed orizzonti.
Di persone, di scoperte, di usanze, di angoli e di piazze.
Di rifugi e di libertà.
Di sogni e di realtà.
Di vita - che in viaggio quasi mai fugge, ma forse è un po' più intensa, un po' più felice...

About author: Serena Chiarle
Analitica come stile di vita, e data scientist di professione. Introversa e fiera di esserlo, ho come arma preferita il sarcasmo. Viaggio spesso con il pensiero e ogni tanto anche dal vivo. Leggo per legittima difesa e scrivo con premeditazione di reato - oppure per evitare di commetterne. Bevo vino rosso, caffé senza zucchero, parlo con i gatti e fotografo tramonti. Amo le contraddizioni perché è così che funziona.
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Per me è difficile trovare un aforisma che mi colpisca, mi sembrano sempre tutti uguali. Eppure quello che hai trovato per iniziare questo post è perfetto, è la motivazione che mi spinge a viaggiare e che non riuscivo a descrivere a parole. Viaggiare perchè la vita non mi sfugga, e per crescere un pò di più.
RispondiEliminaSplendido post. Vorrei scrivere una riflessione su questo genere di cose ma le mie sembrano sempre banali :)
Anche io in generale non sono una grandissima fan degli aforismi, ma questo è davvero acuto e calzante.
EliminaGrazie... e, guarda, anche a me pare sempre di scrivere la fiera dell'ovvio quando mi metto a fare post di riflessioni, però questo mi è venuto di getto, avevo proprio voglia di scriverlo.
Quindi anche tu, se quello che vuoi dire lo senti in maniera molto forte, scrivilo, fregatene se ti sembra banale: se è qualcosa che senti davvero non potrà mai essere banale :)
Ci proverò :)
EliminaLa vita sfugge solo quando non la si vive come si vorrebbe...e se la propria vocazione è il viaggio, vale la pena uscire dai binari e buttarsi con entusiasmo nell'avventura. E lo sai, noi siamo ben contenti di questa scelta che può sembrare folle ma che per noi è stata la cosa più logica e razionale che potessimo fare ☺
RispondiEliminaVoi siete stati coraggiosissimi e vi ammiro tanto :)
EliminaViaggio e scrittura: saran la mia vocazione? Se la vocazione coincide con quello che più ti fa star bene, che più ti dà soddisfazione, con quello che ti aiuta a mantenere la sanità mentale... beh, allora sì, sono la mia vocazione ;)
Splendido post, ogni tanto c'è bisogno di buttar giù riflessioni e sentimenti!
RispondiEliminaOgni viaggio ci cambia... ci migliora perchè
incontriamo nuovi volti, vediamo nuovi colori e inevitabilmente proviamo nuove emozioni, cosa c'è di più bello?
Grazie!!
EliminaVero, col viaggio viviamo posti nuovi e conseguentemente finiamo per reinventare anche noi stessi :)
Post splendido! Mi piacciono molto questi post riflessivi.
RispondiEliminaOgni viaggio è un'avventura, una seduta di bellezza al centro estetico, un rinnovamento di noi stessi. Da ogni viaggio ne usciamo più maturi, più aperti alle esperienze della vita, più consapevoli di cosa abbiamo bisogno e vogliamo.
Ogni viaggio è un'occasione per conoscere noi stessi.
Grazie :)
EliminaOgni viaggio regala qualcosa di nuovo... e il bello è che si tratta sempre di qualcosa di completamente diverso da ciò che ti potevi aspettare inizialmente...
Post splendido! Mi piacciono molto questi post riflessivi.
RispondiEliminaOgni viaggio è un'avventura, una seduta di bellezza al centro estetico, un rinnovamento di noi stessi. Da ogni viaggio ne usciamo più maturi, più aperti alle esperienze della vita, più consapevoli di cosa abbiamo bisogno e vogliamo.
Ogni viaggio è un'occasione per conoscere noi stessi.
Ogni viaggio aumenta la conoscenza di se stessi e di ciò che c'è oltre il nostro mondo. La vita di per sé è un viaggio e prendere un aereo o un treno per renderla più avventurosa o più rilassante, a seconda di ciò che ci rende più felici in quel momento, la fa diventare il viaggio più interessante ed emozionante che si osi sognare. Ginger Cat
RispondiEliminaCome diceva Sant'Agostino, la vita è un libro, e chi non viaggia ne legge una pagina soltanto: il viaggio ci consente di scoprire nuove cose, anche di noi stessi, allarga i nostri orizzonti o semplicemente ci regala una prospettiva diversa...
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